La puntata speciale che ieri sera, con lo staff di Annozero, Michele Santoro ha condotto al Paladozza di Bologna ha riservato non poche sorprese. Tra le tante cose che potrebbero dirsi e i tanti spunti di riflessione che ha suggerito - non tanto sui (prevedibili ma sempre utili) contenuti, quanto piuttosto su quello che ha rappresentato questo spettacolo dal punto di vista della comunicazione - io vorrei soffermarmi sulla breve intervista che Stefano Bianchi ha fatto a Mario Monicelli. Il regista, con la sua solita lucidità - per nulla scalfita dai suoi novantaquattro anni - è spietato: «La speranza è una trappola. È una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni». L'unica soluzione è, secondo lui, la rivoluzione, «la rivoluzione non c'è mai stata in Italia. C'è stata in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Germania. Dappertutto meno che in Italia. Ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto».
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