Shylock personaggio tipico dei nostri tempi, convoca un regista in crisi, che si è ritirato dalle scene perché ritiene finito quel teatro cui è stato legato tutta la vita, quello del sostegno pubblico (argomento attuale se consideriamo la catastrofe che si sta abbattendo nel nostro paese con i tagli al teatro alla cultura). Gangster, trafficante convince il regista a fare lo spettacolo. Questo l’antefatto, da qui in poi si sviluppano strane prove in cui man mano si rivela questo personaggio. Tutto intorno ci sono i caratteri di derivazione shakesperiana: Porzia, Bassanio e ovviamente Shylock interpretato da Shel Shapiro.
È con questo spettacolo che si apre la tournée teatrale Shylock – il mercante di Venezia in scena scritto da Moni Ovadia, attore, cantante e studioso, con il regista palermitano Roberto Andò. Uno spettacolo che fonda insieme teatro e musica, una scrittura originale che incrocia l’impianto shakesperiano. Nella riscrittura dell’opera è stato inserito e portato all’estremo un elemento importante: la relazione tra denaro e vita. Già Shakespare aveva colto bene questa relazione, ribaltando ogni clichè e luogo comune. Il drammaturgo con questa opera ha tracciato tutto l’essere umano in tutte le sue componenti anticipando la psicanalisi, il pensiero di Marx, l’ascesa del potere; ha indagato in ogni suo aspetto l’animo umano, la fragilità, la disponibilità a vendersi e a darsi nel bene e nel male.
Cristina Dipietro
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