«...guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?» con queste parole Vincent Van Gogh si rivolgeva al fratello Theo in una delle lettere; i “puntini luminosi” che il pittore vorrebbe ancor più accessibili, sono il trait d’union tra il passato e il presente, tra i desideri di un artista e un’affascinante ricerca scientifica…
Nel 1888 il pittore olandese si trovava nella città di Arles, dove a breve avrebbe incontrato Paul Gauguin. Tra le sponde del fiume Rodano scoprì un punto adatto per rappresentare un soggetto: Notte stellata sul Rodano. Felice d’aver iniziato un nuovo lavoro scrive: «Sto lavorando [...] a uno studio del Rodano, della città illuminata dai lampioni a gas riflessi nel fiume blu. In alto il cielo stellato con il Gran Carro, un luccichìo di rosa e verde sul campo blu cobalto del cielo stellato, laddove le luci della città e i suoi crudeli riflessi sono oro rosso e verde bronzeo...» Recentemente l'astronomo italiano Gianluca Masi, ha eseguito uno studio accurato che gli ha permesso di ricostruire l’orario e la data (quest’ultima ancora troppo incerta) dell’esecuzione dell’opera. Grazie all’Orsa Maggiore, rappresentata sopra le luci della città, Masi ha scoperto che nel dipinto la costellazione appare deformata: questo dettaglio infatti fa supporre una pausa di almeno quaranta minuti nell’esecuzione dell’opera, essendo il cielo notturno mutato col trascorrere del tempo; il pittore probabilmente s’era dedicato ad altro, per poi riprendere il lavoro e fissare “erroneamente” le rimanenti stelle in una posizione diversa. Egli ha quindi stimato l’esecuzione del quadro in una notte compresa tra il 20 e il 30 settembre 1888 alle ore 22:30. A questo dettaglio si aggiunge anche la scoperta di una licenza, quella d’aver raffigurato la costellazione in un punto diverso da quello reale, cioè in direzione sud-ovest piuttosto che a nord.
La notte stellata sul Rodano il 25 settembre 1888 alle ore 22:30 |
L'anno dopo Van Gogh si trova a Saint-Rémy-de-Provence, sempre nel sud della Francia. Ricoveratosi volontariamente presso una clinica psichiatrica dipinge uno dei suoi quadri più famosi ossia Notte stellata, dove immortalerà Saint-Rémy e le Alpilles sullo sfondo; il cielo è rappresentato con vorticosi movimenti di colore: forse un omaggio alla galassia Vortice M51 disegnata da Lord Rosse nel 1845 col telescopio più grande dell’epoca? In merito all’esecuzione del quadro poi il pittore scrive: «…come se il cielo, passando attraverso i suoi gialli e i suoi azzurri, diventasse un irradiarsi di luci in moto per incutere un timor panico agli umani che sentono il mistero della natura.» Tra i gialli e gli azzurri del firmamento s’identifica facilmente la luna all’ultimo quarto, una stella bianca vicino l’albero in primo piano (Venere) e la costellazione dei pesci. Grazie ad un software astronomico è stata identificata la data di esecuzione dell’opera nelle ore che precedono l’alba del 23 maggio 1889, difatti se si confronta la disposizione dei corpi celesti, la fase e l’altezza della luna ci si accorge che il cielo è il medesimo.
Confronto tra la Notte stellata e l'alba del 23 maggio 1889 |
Con lo stesso principio lo staff texano di Donald Olson alcuni anni fa ha studiato il quadro Luna che sorge. In esso la campagna di Saint-Rémy appare in primo piano, e nello sfondo la luna piena che sorge sulle Alpilles. La posizione della luna ha fatto dedurre due date di esecuzione: il 16 maggio e il 13 luglio. Olson ha dedotto dai covoni di grano rappresentati nel quadro che la seconda data era quella più certa: l’opera infatti è stata rappresentata alle ore 21:08 del 13 luglio 1889.
La Luna che sorge e il cielo del 13 luglio 1889 alle ore 21:08 |
In Strada con cipressi e cielo stellato Van Gogh ha dipinto un allineamento di pianeti identificato nel 1988 da sempre da Donald Olson. Nel cielo si staglia un cipresso e per sfondo appaiono due puntini luminosi in compagnia della Luna. Egli è riuscito a identificare i pianeti Mercurio e Venere ben visibili al tramonto in quel periodo; ciò che il pittore ha rappresentato, quindi, è una congiunzione di pianeti avvenuta il 20 aprile 1890 tra le 19 e le 20 di sera.
La Strada con cipressi e cielo stellato e il tramonto del 20 aprile 1890 |
La composizione fu una delle ultime eseguite a Saint Remy, poiché un mese dopo egli si sarebbe trasferito a Auvers-sur-Oise a trenta chilometri da Parigi. Qui dipinse una casa Bianca che ha destato ancora una volta l’attenzione dello staff di Olson. Su quest’opera Van Gogh scrive: «…una casa bianca nella vegetazione con una stella nel cielo notturno e una luce arancione sulle finestre [...] e una nota di tetro rosa.» Questo dipinto infatti si chiama Casa bianca di notte, ove domina in alto la luce di Venere che ha permesso a Olson di datare l’opera il 16 giugno 1890 ore 20, ossia sei settimane prima del suicidio dell'artista olandese.
La Casa bianca di notte e il cielo al tramonto del 16 giugno 1890 |
Queste scoperte avvenute un secolo dopo la sua morte hanno indubbiamente svelato l'istante temporale di alcune opere, nonché il valore di una tonalità, di un segno grafico o di un contrasto di colore; tuttavia non saremo mai in grado di svelare la ragione che spingeva Van Gogh a rappresentare su tela quei "puntini luminosi" incisi, appunto, come su di una cartina geografica in cielo.
stupendo mi è piaciuto tantissimo e mi ha conmosso
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RispondiEliminaFelice di saperlo!
RispondiEliminaBellissimo!!!!!
RispondiEliminaMi fa vibrare l'anima, è bellissimo.
RispondiEliminaBellissima descrizione per avvicinare il cielo. aa l'arte di grandi pittori grazie!!
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