Negli ultimi giorni mi sono posto una domanda più che legittima. Ma cosa c'entrano Patrizia D'addario e Noemi Letizia al Festival del Cinema di Venezia?
Se la prima ha costruito la propria "fama" grazie al sexy scandalo col premier, la seconda sta "costruendo" la sua carriera come papi-girl nazionale senza arte né merito. La presenza di questi due personaggi (ma se ne potrebbero elencare diversi) svaluta l'immagine stessa della kermesse suscitando il legittimo dubbio che le parole di un Ministro della Repubblica che riferisce di «un'Italia leggermente schifosa», siano del tutto applicabili a questo inconciliabile accostamento.
Sarà il segno dei tempi o l'assenza di autorevoli voci critiche nel panorama nazionale, fatto sta che la cultura a ribasso sembra aver trovato un'altra sede istituzionale. Se l'oggetto del contendere fosse un movimento artistico o cinematografico, tutto potrebbe avere senso, ma l'atroce realtà configura tutt'altro scenario... Peccato, tra l'altro, che le parole del Ministro non si riferissero all'involuzione del Festival, ma alle urla scomposte di qualche artista: vedi il politicissimo sfogo di Michele Placido di qualche giorno addietro. E' ancora una volta frutto dei tempi o di un'Italia "veramente" schifosa?
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