Questo post è la risposta ad un appello, piccolo contributo, il nostro, per Renzo Rosso da Walter Pedullà. Mi spiego. Il 21 ottobre è morto lo scrittore triestino Renzo Rosso; se non sapete chi era non preoccupatevi, non siete i soli - io abbinavo questo nome solo al "giovanile" imprenditore dei jeans - ma siccome conosco Walter Pedullà, la sua vita dedicata alla letteratura, la sua competenza e la sua sensibilità, mi fido di lui pur non avendo mai letto una riga di Rosso. Lo scrittore triestino, dicevo, è morto nell'indifferenza di tutti - o solo ignoranza? - il 21 ottobre scorso. Sulle colonne de «Il Messaggero» del 7 novembre Walter Pedullà torna a parlare dello scrittore di cui aveva annunciato la morte per sottolineare l'ingiustizia del silenzio: «Si è persa l'ultima occasione per dire quale grande narratore era il triestino deceduto giorni fa». Accettiamo l'invito e, nel nostro piccolo rilanciamo l'appello di Pedullà alla (ri)scoperta dell'autore di cui Calvino, un suo sostenitore, scrisse: «uno sguardo che parte da milioni di occhi e spazia a trecentosessanta gradi sul mondo».
9 novembre 2009
Appello per Renzo Rosso
Questo post è la risposta ad un appello, piccolo contributo, il nostro, per Renzo Rosso da Walter Pedullà. Mi spiego. Il 21 ottobre è morto lo scrittore triestino Renzo Rosso; se non sapete chi era non preoccupatevi, non siete i soli - io abbinavo questo nome solo al "giovanile" imprenditore dei jeans - ma siccome conosco Walter Pedullà, la sua vita dedicata alla letteratura, la sua competenza e la sua sensibilità, mi fido di lui pur non avendo mai letto una riga di Rosso. Lo scrittore triestino, dicevo, è morto nell'indifferenza di tutti - o solo ignoranza? - il 21 ottobre scorso. Sulle colonne de «Il Messaggero» del 7 novembre Walter Pedullà torna a parlare dello scrittore di cui aveva annunciato la morte per sottolineare l'ingiustizia del silenzio: «Si è persa l'ultima occasione per dire quale grande narratore era il triestino deceduto giorni fa». Accettiamo l'invito e, nel nostro piccolo rilanciamo l'appello di Pedullà alla (ri)scoperta dell'autore di cui Calvino, un suo sostenitore, scrisse: «uno sguardo che parte da milioni di occhi e spazia a trecentosessanta gradi sul mondo».
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