6 dicembre 2009

Miller - Sexus (audiolettura)


Nonostante il suo instancabile autobiografismo letterario, Henry Miller non ha mai smesso, nei suoi romanzi, di alternare alle tragico-ironiche (dis)avventure del suo "doppio" lucide riflessioni sulla contemporaneità. L'America vista come metafora - come non ricordare Sciascia - il meccanismo stritolante della quotidianità capitalista; germi di nichilismo letterario che non hanno esaurito la loro carica.


Il mondo avrebbe cominciato a ottenere qualcosa di valido da me soltanto nel momento in cui avessi smesso di essere un membro serio della società e fossi diventato... me stesso. Lo Stato, la nazione, le nazioni unite del mondo, altro non erano che un grande aggregato di individui i quali ripetevano gli errori dei loro padri. Venivano afferrati dalla ruota sin dalla nascita e continuavano a girare con essa fino alla morte... e questa macina tentavano di nobilitarla chiamandola "vita". Se si chiedeva a chiunque di spiegare o definire la vita, di dire quale fosse lo scopo del principio e della fine di tutto, si otteneva per tutta risposta uno sguardo inespressivo. La vita era qualcosa di cui parlavano i filosofi in libri che nessuno leggeva. Quelli che si trovavano nel vortice della vita, "i vecchi ronzini imbrigliati" non avevano tempo per interrogativi così oziosi. "Bisogna pur mangiare, no?" Questo quesito, che sarebbe dovuto essere un rimedio temporaneo, e al quale era già stata data risposta, se non con una negazione assoluta, per lo meno con una negazione relativa e preoccupante da coloro che sapevano, era il bandolo di tutti gli altri interrogativi che seguivano in una vera e propria successione euclidea. Dal poco che avevo letto, mi era stato possibile rilevare come gli uomini i quali erano più nella vita, i quali stavano modellando la vita, ed erano la vita stessa, mangiassero poco, dormissero poco, possedessero poco o niente. Non si facevano illusioni sul dovere, o sulla perpetuazione della specie, o sulla conservazione dello Stato. Si interessavano alla verità, e soltanto alla verità. Riconoscevano un solo tipo di attività... la creazione. Nessuno poteva esigere i loro servigi, perché di loro iniziativa si erano impegnati a dare tutto. Davano gratuitamente, perché questo è il solo modo di dare.
Ecco il modo di vivere che mi attraeva: aveva un senso. Era la vita... non il simulacro adorato da coloro che mi circondavano.

Henry Miller, Sexus, Mondadori, Milano, 2004, traduzione B. Oddera.


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