Agorà è l'ultimo film di Alejandro Amenábar il regista di Mare Dentro e The others, sulla vita di Ipazia. Il film è già in programmazione nelle sale cinematografiche spagnole, ma giungerà presto anche in Francia, USA e molti altri paesi del mondo: in Italia invece tutto tace... Che significa? Che tutt'oggi nel nostro paese il film non ha ancora trovato un produttore. Se in Spagna risulta il film più visto degli ultimi mesi, in Italia non trova nessun distributore, non sembra incredibile? Per spingere la sua distribuzione è sorta una petizione e un gruppo su Facebook che conta 4.000 utenti.
Ma chi era Ipazia e perchè sembra tanto scomoda la sua storia? Ipazia astronoma, filosofa e matematica greca del IV secolo dopo Cristo, morì per mano dei primi cristiani, che mossi da un cieco fondamentalismo contro i pagani dell'epoca ne decretarono la morte. Per questa ragione la figura di Ipazia ha raggiunto la notorierà come martire pagana, ma soprattutto come simbolo della libertà di pensiero, proprio come è avvenuto per Giordano Bruno alcuni secoli dopo. Un film su Ipazia quindi appare come una critica alla religione cristiana, ma soprattutto a quell'opera di offuscamento della ragione, spesse volte sfruttata dai poteri forti per finalità politiche. Per questa ragione, Agorà è un film troppo pericoloso per certi ambienti ecclesiastici.
Essendo riconoscibile l'ormai storico assoggettamento della nostra nazione ai dettami della cristianesimo prima e del Vaticano poi, non è difficile giungere a una dietrologia che ne crei un collegamento. Per questa ragione, l'assordante assenza di un film come Agorà dalle sale italiane, appare ancora una volta come un'indegna e controproducente censura. Ma forse la mia è solo una dietrologia, in attesa di ulteriori novità che smentiscano le apparenze...
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