Il figlio di Dio, risuscitato in segreto, s'è mostrato solo ai suoi seguaci. Solo loro affermano di aver discusso con lui, solo loro ci hanno trasmesso la sua vita e i suoi miracoli. E si pretende che una testimonianza così sospetta, incapace di convincere gli ebrei di quel tempo, riesca a persuadere noi, dopo diciotto secoli, della divinità della sua missione?
Primo testo unicamente polemico contro il cristianesimo del barone d'Holbach pubblicato in Italia. E ciò la dice lunga sullo stato di laicità e di interesse verso la filosofia e il pensiero ateo in Italia...
Filosofo sconosciuto, sbeffeggiato, volutamente obliato dalla ottocentesca storiografia filosofica intrisa di restaurata religione, il filosofo tedesco naturalizzato francese in queste pagine ci mostra, con la veemenza e la radicalità che gli sono proprie, le assurdità di una religione che non può avere nulla di che spartire con la ragione. L'intento dichiarato dell'opera è educativo, di crescita intellettuale e formativa per permettere alla religiosa, e per questo infelice, Eugénie di vivere la vita senza pregiudizi e superstizioni, e quindi felice, che solo una condizione atea può consentire.
Filosofo sconosciuto, sbeffeggiato, volutamente obliato dalla ottocentesca storiografia filosofica intrisa di restaurata religione, il filosofo tedesco naturalizzato francese in queste pagine ci mostra, con la veemenza e la radicalità che gli sono proprie, le assurdità di una religione che non può avere nulla di che spartire con la ragione. L'intento dichiarato dell'opera è educativo, di crescita intellettuale e formativa per permettere alla religiosa, e per questo infelice, Eugénie di vivere la vita senza pregiudizi e superstizioni, e quindi felice, che solo una condizione atea può consentire.
La radicalizzazione con cui vengono esaminati gli insegnamenti della dottrina cristiana non può non sfociare, alle volte, a della sottile ironia. Le contraddizioni e le menzogne della pedagogia religiosa, la quale trova più facile imporre il ridicolo e l'assurdo durante l'infanzia che in età matura-razionale, poste in tutta la loro incoerenza dinnanzi alla ragione del sacerdote dell'ateismo d'Holbach sovente risultano, nella loro tristezza, incredibilmente buffe. A tratti però le lettere sembrano ripetitive, il tono è costantemente aggressivo e fortemente polemico e tutto ciò, alla lunga, rischia di stancare. Certo, ci sono sparsi piccoli cenni propositivi, alternativi, "naturali" di morale non religiosa, ma questi argomenti, i più difficili, i più costruttivi, ma non per questo i più interessanti, il filosofo illuminista li affronterà compiutamente nelle opere successive. Già in questa fase di demolizione però il materialista d'Holbach anticipa idee e prospettive che saranno poi sviluppate da Feuerbach e da Nietzsche.
E' un viaggio - immagino solo per chi è vicino alle idee delle Lettere - dalle oscurità e dalla frustrazione della condizione religiosa alla luce e alla serenità della condizione atea.
Piccola nota: nella successiva La filosofia nel boudoir (1795) del marchese de Sade la protagonista da educare al piacere e all'ateismo si chiama Eugénie. Non sarà che il "divino marchese" abbia copiato anche questo dal barone, maître d’hôtel de la philosophie?
Le foto e i post, se non diversamente specificato, sono state realizzate da Salvatore Calafiore e si possono trovare, insieme ad altro, su: http://salvokalat.blogspot.com/
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