La crisi dei professionisti, in Italia, è nota solo agli stessi e a coloro che leggono i giornali o si informano su internet. Ancora meno sono quelli che conosco la (per certi versi) drammatica situazione degli architetti, al quale qualche mese fa il sito internet del «Corriere della sera» ha dedicato un incontro dal titolo: Architetti, una professione da riprogettare.
«Eh, la crisi, la crisi!», si dice in questi casi; come se la crisi economica internazionale fosse la causa e la spiegazione di tutto. Per capire di più ci vorrebbero altri strumenti - strumenti che non posseggo. Voglio solo ricordare, a beneficio dei distratti, che qualche settimana fa a Palermo è stato arrestato, con l'accusa d'essere il successore del boss Lo Piccolo a capo di un ‘mandamento' mafioso, un insospettabile architetto; che nella stessa città più di un anno fa venne multato, a seguito di una retata, un parcheggiatore abusivo laureato in architettura! E ancora, l'inchiesta sulla Protezione Civile che ha visto in qualche modo - ancora da chiarire - il coinvolgimento di Stefano Boeri, stimato professionista e direttore della rivista «Abitare»; l'arresto, più di un anno fa, di Marco Casamonti per turbativa d'asta. Insomma: «Franza, Spagna, purché se magna!». E al termine "magna" attribuite pure la declinazione che preferite.
P.S. Ci si mette pure Fuksas, che invece di portare avanti si suoi cantieri fa quasi a pugni con Bertolaso in un ristorante della capitale.
P.P.S. Nella solita indifferenza dei media a Ravello, intanto, si sono ultimati i lavori dell'auditorium di Oscar Niemeyer.
Nessun commento:
Posta un commento