Il volume del bimestre Settembre/Ottobre (6/2010) di MicroMega (in questi giorni in edicola) è un acquisto che, agli amanti del cinema, consiglio calorosamente. Il consueto formato, che lo fa sembrare più un libro che una rivista – purtroppo anche nel prezzo – affronta in questo numero il tema del cinema “impegnato” o “politico”, nelle varie accezioni che questi termini hanno o hanno avuto.
Quattro tavole rotonde (una fra registi, una fra sceneggiatori, una fra attori e una fra produttori) cinque incontri con maestri del cinema (Cronenberg, Monicelli, Malick, Bellocchio, Lizzani), il ricordo di Gian Maria Volonté e vari altri articoli ed analisi. Un volume straordinario ed approfondito.
Commovente la testimonianza di Monicelli. In un articolo da lui scritto il ricordo dei primi passi nel mondo cinematografico dell’Italia fascista. Il padre, giornalista di valore a cui i fascisti tolsero la possibilità di fare il suo mestiere e che si suicidò. Gli anni del dopoguerra senza soldi in una Roma colma di fermenti culturali. Le critiche feroci a La grande guerra (anche da parte di Gadda), l’amicizia con Sordi («in assoluto l’attore più strepitoso con il quale abbia mai lavorato»), l’incontro con Gustavo Rol, il sensitivo amico di Fellini («Fellini era fissato con queste cose dell’occulto») giudicato senza mezzi termini un «ciarlatano». E ancora, le durissime critiche alla Chiesa cattolica («Io considero l’avvento del monoteismo, e del cristianesimo in particolare, come una sciagura per l’umanità») e le opinioni sul comunismo e il crollo del Muro.
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