E' di qualche giorno fa un estratto dal libro Mia lingua italiana. Per i 150 dell’unità nazionale di Gian Luigi Beccaria (Einaudi, 90 pag., 10 euro) e pubblicato sulle pagine di «La Stampa.it». Un estratto assai interessante che in poche righe riassume le caratteristiche identitarie della nostra Nazione, una Nazione non fondata sul territorio in quanto tale (si vedano le enormi differenze campaniliste) ma sull'unità linguistica. Una lingua che ha raggiunto un'ampia diffusione grazie alla letteratura del passato, a quei grandi nomi come Dante, Petrarca, Boccaccio, ma anche quella spinta proveniente dalla scuola poetica siciliana che dette forza a quella lingua "volgare" che oggi è tanto nota.
30 aprile 2011
Una nazione fondata sulla lingua
E' di qualche giorno fa un estratto dal libro Mia lingua italiana. Per i 150 dell’unità nazionale di Gian Luigi Beccaria (Einaudi, 90 pag., 10 euro) e pubblicato sulle pagine di «La Stampa.it». Un estratto assai interessante che in poche righe riassume le caratteristiche identitarie della nostra Nazione, una Nazione non fondata sul territorio in quanto tale (si vedano le enormi differenze campaniliste) ma sull'unità linguistica. Una lingua che ha raggiunto un'ampia diffusione grazie alla letteratura del passato, a quei grandi nomi come Dante, Petrarca, Boccaccio, ma anche quella spinta proveniente dalla scuola poetica siciliana che dette forza a quella lingua "volgare" che oggi è tanto nota.
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