In una città diversa il più possibile da Milano. Per cominciare, che ci sia un lago, un fiume, il mare, insomma l’acqua vera e non quella dei canali nascosti sotto terra.
Il suo ideale di felicità terrena?
Rivivere tutta la mia vita sapendo le cose che so adesso.
Per quali errori ha più indulgenza?
Quelli che nascono dalle buone intenzioni, anche se spesso sono i più pericolosi.
Qual è il suo personaggio storico preferito?
Gesù di Nazareth.
I suoi pittori preferiti?
Leonardo e Bosch.
I suoi musicisti preferiti?
Mozart e Miles Davis.
I suoi registi cinematografici preferiti?
Hitchcock, Kubrick e Buñuel.
Quale qualità predilige in un uomo?
Carisma fisico e onestà intellettuale.
Quale qualità predilige in una donna?
Le stesse.
Quale sport pratica?
Body building, pesca e scacchi.
Sarebbe capace di uccidere qualcuno?
Certo.
Chi le sarebbe piaciuto essere?
Bobby Fischer fra il 1943 (anno in cui è nato) e il 1972 (anno in cui è diventato campione mondiale di scacchi). Il fascino di una vita semplificata, ridotta a una sola cosa fatta alla perfezione.
Qual è il tratto distintivo del suo carattere?
L’intensità.
Che cosa apprezza di più nei suoi amici?
La bontà.
Qual è il suo principale difetto?
Applicare agli altri le regole rigidissime che impongo a me stesso.
Qual è la prima cosa che la colpisce in una donna?
L’insieme della figura e lo sguardo.
Quali scrittori preferisce?
Credo che nessuno sia stato più grande di Shakespeare e Kafka.
Quali poeti?
Tanti. Omero, Lucrezio. Caproni e Borges, per dirne due del Novecento.
Quali sono gli scrittori italiani più sopravvalutati?
Molti sono più interessanti come intellettuali (a volte anche come persone) che come scrittori di prosa narrativa. Eco, per esempio.
Quali sono gli scrittori italiani più sottovalutati?
Una marea. Ogni epoca porta con sé alcuni nomi su cui brilla la luce dei riflettori e altri che rimangono in penombra.
Quali sono gli scrittori stranieri più sopravvalutati?
Non vado pazzo per l’ondata dei thrilleristi nordici.
Quali sono chi scrittori stranieri più sottovalutati?
I nordici non thrilleristi, per esempio.
Quali sono i cinque libri della sua vita?
Il processo, I promessi sposi, Pinocchio, le opere complete di Shakespeare e Poe.
Quali sono i suoi eroi nella vita reale?
Mi piacciono tutti i vincenti dotati di grazia, umiltà e fair play. Ce ne sono in ogni campo.
Che cosa, più di tutto, detesta?
L’arroganza.
Di che morte vorrebbe morire?
Non voglio morire.
Raul Montanari è nato a Bergamo nel 1959 ma risiede a Milano dall’infanzia. Ha pubblicato ad oggi undici romanzi, varie raccolte di racconti e un libro di poesie con Aldo Nove e Tiziano Scarpa (Nelle galassie oggi come oggi. Covers), inatteso successo anche commerciale. L’ultimo, uscito quest’anno, si intitola L’esordiente (Baldini e Castoldi Dalai). Ha tradotto numerosi volumi (Borges, McCarthy, Poe, Philip Roth, Shakespeare), ha scritto per il teatro e curato varie antologie. Tiene un corso di scrittura creativa a Milano e vanta maestri come Aldo Busi e Giuseppe Pontiggia.
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