Un uomo non meglio identificato (e invisibile) si ritrova all'interno di un edificio dove incontra un ex diplomatico francese con cui inizia un tour all'interno delle sfarzose stanze del Palazzo dell'Hermitage di San Pietroburgo. Durante la visita i due osservatori discorrono dell'arte del museo ma anche della storia e del carattere della Russia. Tra le stanze si incrocia il presente col passato, l'attuale direttore del museo e l'Imperatrice Caterina II, gli zar Nicola I e II e persino Pietro il Grande. In un incedere voyeristico di personaggi in costume, dialoghi e gesti di vita imperiale: una cerimonia di scuse ufficiali dello Scià di Persia, un ballo in pompa magna, una sfilata di soldati e persino una prova teatrale...
Il film avanza con ritmi non sempre facilmente sostenibili, ma è un capolavoro del cinema russo contemporaneo e non a caso vi è la firma del grande regista Alexander Sokurov, Leone d'Oro a Venezia col suo ultimo lavoro. La particolarità di questo lungometraggio non è solo nell'eccezionalità del soggetto e nell'idea in sé, ma nella scelta inedita di un unico piano sequenza per l'intera durata del film.
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