Riproponiamo, in occasione dell'improvvisa morte dello scrittore l'articolo con audiolettura...
Bassi appetiti è uno dei racconti che compongono la raccolta Io, non io, neanche lui, edita presso Feltrinelli nel ’96. Andrea G. Pinketts preferisce però parlare di «romanzo di racconti» (come per i successivi Il dente del pregiudizio e L’ultimo dei neuroni), raccolta, cioè, di storie indipendenti legate da un filo comune. In questo caso l’analisi transazionale che il protagonista – ennesimo alter ego di Pinketts – ha effettuato: «Dal 1988, la dottoressa B (un caso patologico) si occupava di me. Ad altri suoi pazienti faceva improvvisare racconti orali su parole-chiave, che so, “serpente” e “io”. A me, che ero letterariamente più dotato, li faceva scrivere. Alcuni di questi racconti hanno vinto dei premi letterari in denaro. Coi premi mi tiravo su il morale, con il denaro pagavo la terapia».
L’universo ironico e onirico (a tratti delirante), che la funambolica penna di Pinketts genera è fatto soprattutto di contaminazioni: in La bestia e la bestia fa incontrare Jack lo squartatore e il dottor Jekyll, in Indigestione di sconosciuto ribalta la consueta ammonizione «non accettare caramelle da uno sconosciuto», in Bassi appetiti, infine, il poeta argentino premio Nobel, Calindo Melone, s’aggira, affamato, per Milano…
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