Sarebbe sciocco parlare ancora di un film come la Dolce vita di Federico Fellini, perché la fama e l'importanza di questa pellicola ha fatto parlare di sé in ogni dove. Riproporre la famosa scena della Fontana di Trevi tra Mastroianni e la Ekberg significa associare ad uno dei simboli di Roma il gusto per la bellezza, il bel vivere (la Dolce Vita, appunto) ma anche l'essenza del cinema italiano che tanta fama ha apportato alla nostra nazione. Proprio la forza evocativa di quella scena girata nel 1960, ha indotto Ettore Scola a riproporre quelle riprese quattordici anni dopo.
Nel film C'eravamo tanto amati Nino Manfredi (Antonio) al lavoro in un'ambulanza passa proprio dalla Fontana di Trevi e incappa nelle riprese della Dolce Vita dove incrocia lo sguardo di Stefania Sandrelli (Luciana). Ma non è questa scena che ci interessa, quanto il realismo del divertente cameo di Federico Fellini e Marcello Mastroianni mentre provano la famosa scena. Subentra poi un generale che chiede di parlare col regista ma commette un lapsus scambiando Fellini con Rossellini.
In questa scena c'è racchiusa tutta la bellezza del cinema italiano, un cinema che si citava, scherzava e che amplificava l'essenza della sua genuina competizione tra grandi.
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