Se tra lo sguardo e l'oggetto osservato si interpone qualsivoglia cosa è ragionevole che quel qualcosa induca a una distrazione. Se invece ciò che si interpone cinge lo sguardo e al contempo permette un varco per guardare oltre, la visione non solo diviene stimolante, ma aumenta la curiosità, senza curarsi che l'oggetto sia interessante o meno. Quindi, se l'ostacolo lascia intravedere oltre, come ad esempio al di là di uno schermo cinematografico squarciato o come nel caso della presente foto, delle traverse di legno di un'alta staccionata, è facile che nell'osservatore sorga una curiosità, l'attesa di una rivelazione inesistente, il piacere di chi sta nella posizione di spiare senza spiare e percepire sì limitato lo spazio fisico prossimo all'osservatore, ma potenziato il suo raggio visivo, perché il piacere dello sguardo sta nell'illusione di passare attraverso le cose. Poi, se lo scenario incontra delle verticalità in successione irregolare, lo scatto è tratto.
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