Fingendo colpa e vergogna, si gettò contro le ginocchia del frate e piegò la testa come per piangere, ma in realtà il contatto con la nappa l'aveva portata all'orgasmo ed era scossa dai fremiti. Il frate, credendo che fossero dovuti al senso di colpa e di vergogna, la prese tra le braccia, la fece alzare dalla sua posizione in ginocchio, e la confortò.
Scritti su commissione, i racconti erotici di Anaïs Nin narrano di seduttori, donne lascive, prostitute, preti morbosi, ragazzini curiosi, ermafroditi; un carosello di amori incestuosi, pedofili, omosessuali, necrofili.
Nei suoi "Diari" la scrittrice si lamenta che siano racconti quasi privi di poesia, che siano solo resoconti clinici, pornografici più che erotici. Ma la prospettiva delle storie è femminile, è quella della scrittrice, e la poesia, il sentimento trapelano con un certo vigore tra le parole, tra le ossessioni, le depravazioni, le fantasie dei personaggi. È vero, non c'è molto spazio per l'invenzione, per la riflessione, per la filosofia; le storie in sé non sono ben articolate né memorabili, le semplici trame sono quasi cornici ai racconti. Sono gli atti sessuali veri e propri i reali protagonisti. Ciò che conta è l'amplesso, la soddisfazione del desiderio, null'altro che desiderio e passione; sconfiggere la noia...
Curiosità: i personaggi dei singoli racconti spesso ritornano negli altri, sicché il libro si può leggere come fosse un romanzo frammentato.
Sono racconti pornografici per lo più, anche se scritti con una certa eleganza; un libro, in breve, non per tutti.
Le foto e i post, se non diversamente specificato, sono state realizzate da Salvatore Calafiore e si possono trovare, insieme ad altro, su: http://salvokalat.blogspot.com/
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