Ahimè! Mio stupido figlio, sono stato poco fa sul punto di morire dal ridere e sento che ora mi farete morire d'indignazione e di dolore. Se i disgraziati di cui mi parlate seducono il figlio d'Epitteto, potranno sedurne molti altri. Prevedo dei mali spaventosi sulla terra.
Libro, dissacrante e carico di passione, è caratterizzato da quella galvanizzazione intelligente tipica di un deista accanito come il filosofo parigino. Ma è anche un libro in cui si può leggere delle assurdità pensate da Cartesio, da Rousseau, da Leibnitz. Personaggi saccenti, al limite del ridicolo, infatti, professano le loro idee e immancabilmente sono presi in giro da semplici personaggi - come, ad esempio, un selvaggio, un cappone e una pollastra -, ma di buon senso e sottilmente irriverenti e sagaci.
Ogni pagina è condita da zuccherosissimi momenti di ilarità e non è soltanto il cristianesimo (i gesuiti in particolare) a uscirne con le ossa rotte; sono, in pratica, tutte le fanatiche religioni, musulmane, ebraiche, indiane, a riempirsi di lividi. Così come a non passarsela molto meglio sono alcune abitudini, alimentari e politiche su tutte, ridicole e insensate, che fanno parte della nostra quotidianità.
È, in breve, una raccolta di scritti illuminanti, in cui tutte le categorie dell'Illuminismo, progresso, ottimismo, crescita culturale, relativismo, sono presenti e prevalenti. È, senza sorprese, lo spirito di Voltaire.
Dalle sue parole, dalle veloci pagine che il magistrale e diabolico Voltaire, spettatore affacciato a una finestra, divertito e al contempo inorridito, possiamo respirare il clima settario che si viveva in quel secolo che lentamente scopriva la luce e che il filosofo ha vissuto e ha contrastato con arguzia, ironia e il buon senso della ragione.
Le foto e i post, se non diversamente specificato, sono state realizzate da Salvatore Calafiore e si possono trovare, insieme ad altro, su: http://salvokalat.blogspot.com/
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