20 novembre 2015

Alice Project: a scuola di illuminazione

Foto di Maria Cardamone

In un'epoca di informatizzazione e di scambio ad alta velocità di dati attraverso internet, cellulari e media, stiamo assistendo a un'accelerazione nello stile di vita con conseguente stress e una tendenza al ribasso nelle nuove generazioni. Nelle scuole di tutto il mondo, infatti, ogni anno gli studenti presentano un aumento dei problemi di comportamento e una diminuzione dell'attenzione e della capacità di concentrazione, più casi di dislessia e altri disturbi di apprendimento. Una soluzione finale sembra provenire da una formazione che combina i metodi occidentali con quelli orientali.

Questo è il caso del metodo pedagogico creato dai due insegnanti italiani Luigina De Biasi e Valentino Giacomin. La prima scuola di Alice è stata fondata nel 1994 a Sarnath, in India, ed è interculturale e generosamente aperta alle classi sociali più basse.

Foto di Maria Cardamone

Il metodo Alice comprende tutti gli insegnamenti spirituali senza preferenze di religione, insegnando oltre alla tolleranza anche l'attenzione per l'ecologia. Il Progetto Alice prende il nome dal romanzo di Carroll Alice nel paese delle meraviglie: come seguendo il bianconiglio, in classe gli studenti vengono invitati a trovare anche il percorso di conoscenza di se stessi e del mondo.

Foto di Maria Cardamone

Il motto delfico "Conosci te stesso" viene promosso attraverso la meditazione e le valutazioni periodiche effettuate dagli insegnanti, al fine di individuare in corso d'opera le difficoltà specifiche degli alunni. Inoltre lo yoga, il massaggio ayurvedico, e la preghiera collettiva, sono pratiche e lezioni incluse nel curriculum scolastico e considerate utili per sviluppare l'unità bio-psico-spirituale, la psicologia transpersonale e l'intelligenza emotiva.

Foto di Maria Cardamone

Il Progetto Alice è stato studiato con metodo scientifico, al fine di dimostrare che può aiutare anche i bambini delle classi inferiori a colmare il divario nei confronti dei loro coetanei socialmente ed economicamente più fortunati. Nel giro di pochi anni, gli studenti svantaggiati che avevano fallito nei primi test verbali e non verbali proposti dallo psicologo della scuola, non solo hanno recuperato brillantemente lo svantaggio rispetto agli studenti socialmente più elevati, ma erano anche in grado di superarli. I risultati sono stati molto incoraggianti, e i ricercatori stanno considerando il fatto di aver trovato una possibile soluzione ai problemi che affliggono le società moderne in relazione al comportamento degli studenti e al rendimento scolastico.


Oggi, dopo 20 anni di attività, la scuola ha più di un migliaio di studenti, è ufficialmente riconosciuta dal governo indiano come ONG "Awakening Universal Special Education". Il metodo è considerato "la nuova pedagogia del Terzo Millennio" dal prof A. Bocconi e ha il sostegno etico ed economico del Dalai Lama.

Maria Cardamone

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