18 febbraio 2016

Il suono delle onde gravitazionali

onde gravitazionali
L’11 febbraio, come saprete è stata annunciata la scoperta delle onde gravitazionali, di cui si continua, giustamente, a discutere. La scoperta è avvenuta grazie a un’innovativa strumentazione presente sulla terra che misura le infinitesime distorsioni della lunghezza di un tubo a L. E’ grazie ad un raggio laser che si è rivelata questa anomalia, riscontrata dalla strumentazione e poi analizzata a dovere.



Il segnale in uscita è chiaramente di natura elettrica ed esso mostra le deformazioni elastiche dello spazio tempo causate dall’impatto dei due buchi neri. Se è vero che le immagini e le animazioni chiariscono il meccanismo alla base, ciò che sorprende è ascoltare il “suono” delle onde gravitazionali. Ma un vero suono non esiste, essendo una propagazione di tutt’altra natura. Tuttavia gli scienziati hanno convertito il segnale elettrico in un suono che somiglia alle pulsazioni del cuore. E’ proprio questo “suono” a fare impressione, perché seppure non direttamente pertinente il richiamo al nostro organo sembra calzante. Non il rumore di urto (come sarebbe intuibile), ma un ritmo cardiaco.

E se l’Universo fosse paragonabile a un grande essere di cui noi siamo le molecole? Ciò rientrerebbe in quel concetto, adottato dalle dottrine esoteriche, che vuole la somiglianza del microcosmo con il macrocosmo (tra l’altro viene usata proprio questa espressione). Così come conosciamo l’altra frase del Padre Nostro: “come in cielo così in terra”. Il grande e il piccolo che si somigliano e entrano in connessione. Ma questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano…

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