Questa fotografia è nata per gioco, o forse è essa stessa un gioco. Talvolta riusciamo a scrollarci di dosso i panni da adulto ed ecco che torna finalmente dirompente l'anima fanciulla che è in noi: incantevoli divengono aspetti a cui prima non avremmo prestato attenzione, godiamo di una passeggiata a piedi nudi su un prato, un fiore richiama il nostro sguardo e il nostro rispetto.
Vivo in campagna sin da quando sono piccola e il rapporto con la natura è sempre stato per me importante; esso non rappresenta tanto una ricerca di contatto quanto un vero bisogno di identificazione con essa. Attraverso la fotografia analogica e la tecnica della doppia esposizione, racconto i miei sogni, le mie suggestioni, rendo al mondo una fotografia del mio mondo interiore: le proporzioni talvolta si ribaltano, le gerarchie sono disattese; ecco che inaspettatamente un campo di fiori sovrasta una città, da un varco su una porta chiusa emerge un albero, pesci circumnavigano la mia testa, fermo sulla pellicola quel momento in cui gioco con un fiore, le linee della mia mano divengono steli e torno a sentirmi natura.
Francesca Marchese
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