Fortunato chi parla arabo. Questo è il nome della nuova promozione sponsorizzata dal Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di avvicinare cittadini arabi, residenti in Italia e non, al contesto museale che “parla la loro lingua”, proponendo due biglietti interi al costo di uno. Negli ultimi mesi i mass media e le istituzioni politiche hanno strumentalizzato la novità portandola al centro di una polemica denigratoria. Si è parlato di buonismo ipocrita e fenomeno commerciale.
Su di me ha avuto un effetto differente.
Contro ogni peripezia meteorologica, nella prima metà di gennaio, ho deciso di visitare la città di Torino ed in particolare il Museo Egizio. Coccolata dalle montagne, non è più fredda di un giorno di fine novembre che lascia spazio all’inverno, e solo qualche albero spoglio si incontra nei parchi dove la radura colora gli spazi con ocra verdi e marroni. Si mostra in tutto il suo splendore con le con le grandi piazze circondate da edifici storici, e nelle lunghe vie passanti girellano tranquillamente. Tutto questo mi ha regalato una grande pace.
Curiosa di scoprire qualcosa in più sulla civiltà egizia (chiamiamola scusa o occasione) sono andata oltre “le chiacchiere di giornale”, visitando il museo e documentandomi sulla sua nascita, sulla collezione conservata, e sul messaggio che il Direttore e tutto lo staff vuole lasciare nel cuore dei visitatori. Mi sono sentita come un’occidentale che vede le piramidi per la prima volta.
Non è possibile descrivere a parole quello che si prova nel visitare un luogo così incantevole. Il percorso inizia con la storia del museo, il racconto degli scavi e delle missioni, la nascita della collezione e il suo ampliamento nel tempo e i traguardi conquistati con fatica. Fin da subito si percepisce la dedizione, l’impegno e l’amore che archeologi e curatori hanno dimostrato nella creazione del percorso. Le sale, disposte su tre piani, sono organizzate secondo criteri storico- artistici, ospitando ciascuna oggetti di inestimabile valore. Il libro dei Morti, le tombe a mastaba, il Papiro satirico-erotico, i sarcofagi delle tre sorelle, La galleria dei Re (e molto altro...) conservano quello che era il modus vivendi nell’antico Egitto.
Si parla quindi di incontro, di dialogo tra due culture, di inclusione e non certo di “trovata pubblicitaria”.
Quello che ha spiegato più volte il Direttore, è che la promozione è solo una delle tante nuove iniziative che verranno proposte dal museo al fine di diffondere la cultura.
Nel giorno della festa della donna, tutte le donne saranno accolte al museo gratuitamente; il giovedì sarà dedicato agli studenti universitari che potranno accedere al museo gli studenti con un biglietto ridotto del 4,00 €; per il proprio compleanno verrà regalato un ingresso al festeggiato ( e molte altre…)
Al direttore Christian Greco e a tutto lo staff del Museo Egizio posso solo dire grazie.
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