Personaggio geniale Fosco Maraini (padre di Dacia Maraini), un uomo che ha vissuto per molti anni in Giappone compiendo studi di antropologia ma anche di cultura orientale in stretto contatto con l'altro grande orientalista che è Giuseppe Tucci. Ma a noi oggi non interessa lo studioso quanto il poeta.
Fosco Maraini ha pubblicato nel 1978 la raccolta di poesie Gnosi delle fànfole in cui costruisce un metalinguaggio che viene definito con maggior precisione metasemantica. In esso si costruiscono poesie tramite parole che non esistono ma che posseggono un suono che richiama a significati di altre parole. La poesia più famosa di questa raccolta è Il lonfo che esprime con evidenza la meravigliosa capacità linguistica di Maraini. Questa poesia, assieme alle altre della raccolta sono divenute persino un album musicale.
Il lonfo, oltre ad essere divenuta una poesia molto citata è stata letta magistralmente da Gigi Proietti.
Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.
È frusco il lonfo! È pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi, in segno di sberdazzi
gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.
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