Quante volte vi è capitato di riscontrare nelle persone che conoscete (e persino in voi stessi) una serie di comportamenti incoerenti ma che tuttavia coesistono senza avere scrupoli di coscienza? Faccio alcuni esempi: parecchi mafiosi una volta catturati mostrano una curiosa fede cattolica, andavano a messa (quando erano latitanti) ma nello stesso tempo ordinavano l'uccisione di un giudice o di un soggetto a loro fastidioso. Gli appartenenti alle SS durante la seconda guerra mondiale erano anche ottimi padri, amorevoli con i figli eppure spietati aguzzini contro gli ebrei. Scendendo in comportamenti meno cruenti non è difficile trovare persone che sostengono a tutt'oggi una seria lotta all'evasione fiscale ma nel loro piccolo evadono il canone RAI, il bollo auto oppure non pagano le multe perché considerate tasse inique. Per non parlare di coloro che si dedicano con convinzione alla meditazione e all'introspezione e magari esprimono un certo fastidio quando vedono dei musulmani. Di questi esempi se ne potrebbero fare a migliaia. Cosa accomuna tutti questi comportamenti che potremmo definire quantomeno incoerenti?
Le persone spesso dimostrano da un lato una fede e dall’altro un comportamento opposto, perseguendo una vera e propria spaccatura. Tutte le volte in cui sono incappato in simili soggetti mi sono sempre chiesto come potesse questa dualità coesistere in una persona senza giungere a una crisi interiore. A darmi la risposta è venuto un aforisma di Carl Gustav Jung che chiarisce tutto in poche parole. L'aforisma è il seguente:
L'uomo moderno cerca di evitare di prendere coscienza della spaccatura della sua personalità istituendo un sistema di compartimenti stagni. Certi aspetti della sua vita esteriore e del suo comportamento sono mantenuti, per così dire, in zone separate e non sono mai messi a confronto fra di loro.
In effetti l'assenza di un confronto tra le due parti opposte di una persona tende a non far emergere un serio confronto. Anzi tutte le volte in cui si prova a esporre l'incoerenza di tali comportamenti le persone tendono a eludere la risposta in modo da rifuggire coscientemente da se stessi.
In fondo riequilibrio dei comportamenti e delle convinzioni proprie necessita di un grande sforzo interiore e di una messa a nudo di se stessi (in famoso detto "conosci te stesso" è sempre valido). Oltre a ciò diventa necessario vincere la comoda posizione di non dover modificare nulla per una scomoda coerenza e troppo ardua da perseguire. Per questa ragione l'uomo moderno necessiterebbe di riappropriarsi di tutto se stesso attraverso un processo interiore piuttosto lungo suggerito anche dagli illuminanti libri di Jung.
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