Jago è un giovane scultore di grande talento, su cui sarebbe interessante soffermarsi ulteriormente, il quale ci descrive la Cappella Sansevero di Napoli come raramente succede. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare egli non parla del significato delle sculture, dei simboli e di tutto ciò che una comune guida potrebbe raccontare. Jago parla da scultore, perché è dell'arte scultorea che a lui preme confrontarsi...
Attraverso un linguaggio puntuale, dimostra tutto il suo talento di artista ma soprattutto il grande rispetto che si deve avere di fronte alla grandezza di un'opera d'arte immortale. Jago quindi svela gli aspetti tecnici nell'esecuzione delle sculture della cappella, racconta gli errori ma anche le ragioni di una tale capacità espressiva delle stesse.
Questo giovane artista, è per me una rivelazione, in quanto è sempre più raro nel mondo dell'arte trovare persone realmente competenti e che conoscono le opere. Il mio stupore diventa quasi necessario se si paragonano i non-discorsi e i non-ragionamenti di un altro artista che poco tempo fa abbiamo citato, ossia Maurizio Cattelan. Così scopriamo che contrariamente a quanto si possa pensare non è la velatura del Cristo la parte più difficile da eseguire per uno scultore, ma la corona di spine o la mirabile rete di marmo che avvolge uno dei soggetti rappresentati.
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