27 febbraio 2021

Amatissima - Toni Morrison (Romanzo - 1987)

Amatissima

Il 124 era carico di rancore. Carico del veleno d’una bambina. Le donne lo sapevano, e così anche i bambini. Per anni ognuno aveva cercato a modo suo di sopportare il rancore di quella casa ma, nel 1873, le uniche vittime rimaste erano Sethe e sua figlia Denver. La nonna, Baby Suggs, era morta e i due ragazzi, Howard e Bulgar, erano scappati via a tredici anni, non appena, al solo guardarsi nello specchio, questo si era frantumato (il segnale per Bulgar), non appena erano apparse sulla torta le due minuscole impronte di una manina (il segnale per Howard).

Un libro estremamente forte, onirico, che non si può non amare.

Un romanzo che fa male tanto è bello, uscito nel lontano 1987 eppure ancora così attuale e vivo. Toni Morrison, premio Nobel per la letteratura nel 1993, ci racconta la storia e la disperazione di una donna che, per non far subire ai propri figli il dolore della schiavitù arriva alla tragica decisione di ucciderli.

Tre di loro riescono a scappare, ma la più piccola che ancora non sa camminare, sarà la sua vittima sacrificale, l’Amatissima del titolo .

Resta alla madre solo la bimba che porta in grembo, che crescendo conviverà con questa presenza che diventerà sempre più ingombrante tra loro e con il senso di colpa della madre. 

Amatissima ritorna, prima solo come fantasma, poi in carne e ossa, ed il suo ritorno riuscirà a portare finalmente un po’ di pace e il perdono alla madre, o forse solo apparentemente.

Bellissimi tutti i personaggi femminili come ad esempio la nonna, che conosciamo solo attraverso i molti flashback che ce la svelano poco a poco.

La piccola Denver, l’unica che resta con la madre e che da quando appare Beloved (Amatissima) non la lascia mai, la difende e la protegge senza nemmeno sapere chi in realtà lei sia, ma sentendo fortissimo il richiamo del sangue e di qualcuno che lei ama e deve proteggere. 

Sethe (la madre) che fa una scelta estrema guidata da una disperazione totale, il dolore e le frustrazioni che ha vissuto sono tali da non volerle far rivivere ai suoi figli, quasi una Medea contemporanea, seppur con motivazioni diverse. Una donna che troverà qualche istante di serenità solo quando capirà chi è realmente Beloved e quando riuscirà ad avere l’uomo che ama accanto a sé (Paul D) ma che non riuscirà a starle accanto come merita. 

Particolare e interessante la scelta di non mettere nessun uomo realmente forte in questa storia che appare così totalmente al femminile, donne con le loro forze e le loro fragilità. 

E’ sicuramente un libro avvincente e coinvolgente anche se a volte non di facilissima interpretazione perché ha mille sfumature e narra di vicende e usanze molto lontane da noi. 

Il sapore onirico che si respira mi ha ricordato molto La casa degli spiriti di Isabel Allende

Se per caso ancora non lo aveste letto, ve lo consiglio. 

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