Domani nella battaglia pensa a me, quando io ero mortale, e lascia cadere la tua lancia rugginosa. Che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro al tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia. Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori
Questa è la maledizione che il fantasma della regina Anna, del Riccardo III di Shakespeare, scaglia sul re che l’ha fatta uccidere e apre, l’omonimo romanzo dello scrittore spagnolo Javier Marías
Javier Marías Franco (Madrid, 20 settembre 1951) è uno scrittore, traduttore, giornalista e saggista spagnolo.
Tradotto in tutto il mondo e vincitore dei più importanti Premi letterari, tra i quali il premio internazionale di letteratura IMPAC, il Nelly Sachs, il Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane, ha vinto con Domani nella battaglia pensa a me il premio Rómulo Gallegos e il Prix Femina Etranger.
Quando lessi per la prima volta questo romanzo, non conoscevo l'autore ma fu amore a prima lettura e da allora non l’ho più lasciato.
Il modo in cui descrive le emozioni dei personaggi è unico ed emotivamente molto coinvolgente.
Nelle prime pagine sembra succedere di tutto, sarete travolti da una serie di accadimenti.
Marta, accoglie a casa sua Victor per una cena fugace ed una notte di sesso, suo marito è fuori per lavoro ma devono fare piano perché nella stanza accanto c’è suo figlio di due anni che dorme. Una storia come tante. Victor sembra non avere scrupoli.
Ma ad un certo punto qualcosa inizia ad andare storto, Marta si sente male ma non vuole che Victor si allontani per chiamare i soccorsi, ha paura, non vuole restare da sola.
Toccante la descrizione dei suoi pensieri quando capisce che la vita le sta sfuggendo via. Pensa alle piccole cose che lascerà, pensa a chi prenderà le sue creme, la sua gonna stropicciata, il pensiero del figlio, per assurdo, arriva solo all’ultimo istante, come un flash.
Sono pagine intense, di un’emotività struggente perché non descrive l’arrivo della morte in modo patetico ma lo fa in modo semplice, come lo farebbe ognuno di noi.
La vita è così, una scelta giusta o sbagliata e tutto si capovolge, è questo il grande messaggio che Marias vuole darci attraverso questo libro e questi personaggi meravigliosi su cui fa un lavoro unico.
Victor, il protagonista, ad esempio all'inizio non ci fa una bella impressione, assiste alla morte di questa donna che appena conosce, inerme, non si preoccupa nemmeno del bambino che è nell’altra stanza, scappa da quella casa sperando solo di non aver lasciato tracce.
Ma poi con il passare del tempo, dovrà fare i conti con la propria coscienza e i propri sensi di colpa fino alla redenzione finale.
Il bello di questo romanzo sono proprio loro, i personaggi e il loro svelarsi lentamente, ciò che osserviamo e giudichiamo a prima vista cambierà sotto i nostri occhi e ribalterà le nostre prime percezioni lasciandoci senza fiato.
Marias ha un modo di descrivere emozioni e situazioni unico, con un’intensità meravigliosa.
Se non conoscete questo libro ve lo consiglio assolutamente, ma se non conoscete Marias vi consiglio tutte le sue opere.
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