28 dicembre 2021

Quando la mafia diventa grottesca

Siamo nella Catania del 1981 una città stritolata dalla pervasiva presenza dei gruppi mafiosi che si spartiscono gli affari illeciti con feroce ingordigia. L’anno successivo Pippo Fava avrebbe fondato il giornale I Siciliani con con cui avrebbe attaccato frontalmente la mafia e per cui qualche anno dopo sarebbe stato ucciso. In questo clima di intimidazione e violenza raccontiamo una vicenda tragica ma dai contorni decisamente grotteschi. Il boss catanese Nino Puglisi “a Savasta” subisce un agguato a cui riesce miracolosamente a sfuggire. I dettagli di quella vicenda sono descritti dai suoi killer durante il processo in cui vengono ricostruiti i fatti. Ma nel racconto dei protagonisti emerge un cliché lontano da ciò che solitamente i mafiosi mostrano...

Davanti al giudice i killer raccontano che Nino Puglisi doveva morire in quanto si era schierato con un clan rivale e per questo viene organizzato un agguato con quattro uomini armati di tutto punto. Postisi dentro un'autorimessa, il loro compito era di uscire quando un complice avrebbe loro fatto cenno. La vittima sarebbe stata raggiunta al bar posto a poca distanza dall'autorimessa.
Ma una volta usciti cominciano i disguidi, in quale dei due bar della via si trovava? Nel dubbio i killer in auto si fermano al primo bar, ma si accorgono che non è quello giusto. Così vanno al secondo, dove a distanza scorgono il boss. Preparandosi all'azione a uno di essi posto, nel sedile posteriore, parte un colpo che sfiora il guidatore rompendo il finestrino. Il colpo allerta il boss che comincia subito a scappare. I killer così escono dall'auto e lo inseguono, sparano a una persona che viene atterrata ma non la finiscono pur essendo un collaboratore del boss che dovevano anche uccidere perché non lo riconoscono.

Così l'inseguimento prosegue a piedi lungo le vie del centro. Ad un certo punto i killer fermano un automobilista a cui rubano l'auto, ma si bloccano nel traffico e il derubato che li insegue li raggiunge chiedendo il maltolto. Sicché i killer restituita l'auto fermano un ragazzo con una moto che rubano per proseguire vanamente in tre. Ma ormai il boss si è dato alla fuga e l'agguato è chiaramente sfumato per imperizia e faciloneria. 


Davide Mauro

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