Il linguaggio presuppone una lunghissima evoluzione, sia biologica che culturale. Secondo il linguista Noam Chomsky, il linguaggio non sarebbe puramente imitativo da parte del bambino, che quindi non si limiterebbe a ripetere le frasi ascoltate da altri. In un primo momento certamente è così, è questa la fase dell'apprendimento della lingua per imitazione. Tuttavia, secondo lo studioso americano, solo nella specie umana vi sarebbe una conoscenza innata delle regole del linguaggio. A dimostrazione di ciò, in tutte le lingue esistono delle strutture sintattiche fondamentali che ricorrono. Secondo gli studiosi, solo nella specie umana, quale sua evoluzione biologica sarebbe presente, un meccanismo precipuo di apprendimento linguistico noto come LAD ovvero Language Acquisition Device. In ogni uomo esisterebbe un programma filogenetico inscritto nel codice genetico, in quanto prodotto dell'evoluzione della specie, che permetterebbe al bambino di imparare a parlare. In sostanza l'esperienza dell'apprendimento linguistico del bambino ricapitolerebbe l'esperienza percorsa dall'umanità dai suoi primordi.
Quando nasce il linguaggio verbale?
I documenti più antichi relativi a un linguaggio verbale risalgono alle tavolette d'argilla incise in caratteri cuneiformi dai Sumeri alla fine del IV millennio a.C. Nasce così il linguaggio scritto dopo la lunghissima gestazione del linguaggio orale e si apre la pagina della storia.
Quanti linguaggi?
Vi sono dei linguaggi che privilegiano la vista quale canale per comunicare: basti pensare allo sguardo, ai gesti, alla mimica, ai movimenti e alla posizione che assumiamo rispetto al nostro interlocutore. Esiste anche il linguaggio di soli gesti, ad esempio quello dei sordo-muti o il linguaggio silenzioso di certi monaci nel Medioevo appartenenti a ordini a cui non era permesso parlare, per cui comunicavano facendo dei segni con le dita.
Immagini e disegni
Città: segnali luminosi e acustici
Rientrano nel linguaggio visivo e uditivo. Al giorno d'oggi in particolare sono diffusi i segnali convenzionali, quali ad esempio i segnali stradali, quelli che troviamo nelle stazioni ferroviarie, oppure quelli delle guide turistiche.
Comunicazione a distanza
Fondamentale si è rivelata nella storia dell'uomo la comunicazione a distanza, e in particolare al giorno d'oggi delle telecomunicazioni, che ne rappresentano la versione estremamente sofisticata. Alcuni sistemi di comunicazione usati in tempi antichi e anche relativamente recenti consistevano nel comunicare mandando oggetti, ad esempio corde con dei nodi che contenevano messaggi in codice. Per millenni il modo più semplice per inviare un messaggio da un posto a un altro è consistito nell'utilizzare le segnalazioni con i fuochi, oppure con i suoni di trombe, ad esempio nei campi di battaglia. Basti pensare alla Chanson de Roland, in cui il paladino Orlando nei poemi epici suona l'olifante, la sua temibile tromba. Comunicare a distanza anche messaggi complicati si è reso possibile con l'invenzione del telegrafo a partire dal 1835, col telefono, la radio in tempi successivi e con la televisione in tempi più recenti, e oggi con internet che amplifica ulteriormente questa possibilità.
Linguaggio, canale tattile: comunicazione per contatto
Per quanto riguarda il contatto fisico, la stretta di mano che usavano già i Romani, è l'esempio più antico di comunicazione per contatto. Rientrano in questo tipo di comunicazione anche gli abbracci, i baci, le carezze, le pacche sulle spalle.
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