Mai come ora il mondo attraversa una fase di cambiamenti che incidono fortemente nella cultura globalizzata, sempre più digitale e sempre più attenta alle esigenze innovative che accompagnano questo tempo.
Cosa può fare la
pittura per la cultura dei tempi moderni? E’ una domanda complicata, perché le avanguardie artistiche hanno rappresentato e influenzato la cultura e la vita delle persone, soprattutto gli artisti che sono i protagonisti di questa evoluzione. Se consideriamo che l’ispirazione è universalità, immortalità e che i capolavori di tutti i tempi sono il fattore K dell’evoluzione artistica possiamo dire che in definitiva l’arte rompe gli schemi culturali rigidi. Ha un ruolo decisivo per trasmettere il cambiamento.
Spesso l’arte si pone come una frontiera, a volte visionaria e a volte rivoluzionaria. L’arte non conosce fine, è uno sguardo, una prospettiva, una finestra privilegiata che osserva, indaga come una sorta di colloquio intimo con il fruitore. Questo specchio sul mondo è indispensabile per l’uomo. Dagli albori della conoscenza e della vita sul nostro pianeta le testimonianze tangibili che l’uomo ha in qualche modo utilizzato questa forma di comunicazione - alias graffiti - ancor prima dell’uso della parola è evidente, così come è evidente che le attitudini creative ed esplorative fanno parte di ogni singola identità, quindi dell’uomo in quanto tale.
E’ un messaggio simbolicamente espositivo, concettuale, pittorico, poetico, letterario, filosofico, religioso.
L’
arte è un viaggio, è libertà, è bellezza, è cura alle proprie inquietudini. E’ l’esaltazione del nostro io più profondo attraverso la rappresentazione anche pittorica di figure oggetti, immagini, stati d’animo, emozioni che attraverso questo mezzo potentissimo di comunicazione prendono forma; diversamente non potrebbero vivere se non nell’immaginario del singolo. Questo percorso introspettivo è proprio dell’artista dovrebbe suscitare nel fruitore dell’opera una sorta di riflessione o di colloquio intimo sul nostro essere “umani”.
La seduzione per il pennello non è mai sparita anzi oggi diventa sempre più una necessità.
Motivo: vissi d’arte… forse può essere la spiegazione. Cimentarsi con i colori e la tavolozza tradizionale o quella virtuale/digitale non ha eguali.
Ma quanto il talento deve alla pittura? Tutti noi ci poniamo questa domanda.
Ma allora come mai diventa difficile imporsi come artista? Cosa decreta il successo o l’insuccesso di un‘opera artistica? Fattori come il mercato, le tendenze, le mode influenzano certamente il talento. Lo alimentano oppure rischiano di travolgerlo nel marasma del già visto? L’anima di un’artista non può entrare in un meccanismo di similitudini perché le visioni sono differenti, ognuna di esse è unica.
Queste considerazioni valgono per tutti artisti maschi e femmine.
C’è però da dire che spaziando a 360 gradi sul panorama artistico-pittorico di tutti i tempi dobbiamo prendere atto che da sempre nella pittura uno spazio quasi esclusivo viene riconosciuto agli artisti di sesso maschile e ai nomi più blasonati ma pur sempre al maschile. Perché tutto ciò? Per molti secoli alcune artiste famose sono state nel dimenticatoio, solo ora viene riconosciuto loro un posto di tutto rispetto nel panorama artistico. Giustamente ricordate per il contributo essenziale che hanno dato all’arte ma ahimè spesso volutamente criticate perché donne. Le biografie, la vita privata e artistica di molte artiste sono un esempio di come il pregiudizio spesso accompagna le loro vite.
Nonostante le capacità e le influenze che le impronte artistiche al femminile hanno sempre avuto nella storia dell’arte e dell’evoluzione dei movimenti pittorici ancora oggi le donne nell’arte fanno fatica ad imporsi. È una storia di emarginazione o di emancipazione? Ebbene, come è possibile pensare che l’inferiorità artistica dipenda dal sesso? Al contrario le donne sono una risorsa indispensabile per un confronto reale e concreto, per un significativo cambiamento che l’arte in quanto tale esige. Sete di arte quindi… ma ancora una volta siamo di fronte ad una resistenza anche di genere. E’ vero che i tempi sono cambiati ma l’approccio culturale è ancora troppo rigido e le donne artiste ancora fanno fatica ad emergere.
Sete di arte anche al femminile perché l’arte è un contenitore dove può starci tutto, è un manifesto sociale e una sorta di terapia anche contro la violenza e il femminicidio.
Dobbiamo attrezzarci per rimuovere queste resistenze anche di genere, dobbiamo coltivare e far crescere l’armonia della bellezza soprattutto per le generazioni future.
Iovine Teresa
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