Tempo fa espressi tra le pagine di questo sito tutta la mia perplessità riguardo all'arte contemporanea, perplessità che si scontravano col fatto che l'intero sistema dell'arte e della cultura sembra voler ragionare in maniera opposta alla mia. Ma è pur vero che tra la gente comune è evidente un certo sbandamento di fronte alle opere contemporanee, se non un vero e proprio rifiuto. In parte è l'interpretazione che abbiamo dato dell'incendio della Venere degli stracci a Napoli o di uno sputo ad un'opera di Lucio Fontana avvenuto anni fa a Roma. Questo sentimento particolarmente vivo nella gente comune è stato raccontato persino in un episodio del film Dove vai in vacanza? del 1978.
Nella seconda clip entrambi vanno ad assistere ad un concerto di "musica colta", senza riuscire a comprendere le pause di silenzio o tutte le strane manifestazioni che accompagnano l'ascolto. Il risultato è la solita commedia degli equivoci.
Seppur i due personaggi rappresentino due romani incolti, il senso di smarrimento è condivisibile da chiunque. Ed è in questo clima di incertezza che oggi si fonda il distacco dell'arte dai suoi veri fruitori.
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