Opere di Mark Rothko |
Per più di un ventennio la CIA individuò nell’Espressionismo astratto, ma soprattutto nell’Action Painting di Jackson Pollock quella forma d’arte che poteva emancipare il paese dall’egemonia culturale dell’Europa e nel contempo scacciare qualsiasi contaminazione di idee comuniste. L’arte europea aveva da sempre dominato la cultura occidentale, lasciando gli USA ai margini della scena. La CIA intendeva capovolgere questa condizione perché divenendo la nazione guida del blocco occidentale dopo la seconda guerra mondiale necessitava di una legittimazione culturale più forte. L’espressionismo astratto americano venne così promosso a livello globale. A tal proposito l'ex funzionario della CIA Donald Jameson dichiarò:
L'espressionismo astratto potrei dire che l'abbiamo inventato proprio noi della Cia dopo aver dato un occhio in giro e colto al volo le novità a New York, a Soho. […] Scherzi a parte avemmo subito molto chiara la differenza. L'espressionismo astratto era il tipo di arte ideale per mostrare quanto rigido, stilizzato, stereotipato fosse il realismo socialista di rigore in Russia. Così decidemmo di agire in quel senso.
Sotto questa prospettiva, l’arte americana aveva un grande vantaggio: non era ideologizzata, non parlava di politica e non si schierava. Raccontava concetti astratti e lo faceva in un modo totalmente diverso rispetto al passato. Per questa ragione era semplice associarvi l’etichetta di libertà, creatività e innovazione. L’esatto contrario di quanto accadeva in Russia dove il regime sovietico controllava le arti tramite l’oppressione della censura. Così artisti come Jackson Pollock, Robert Motherwell, Willem de Kooning e Mark Rothko, ottennero un insperato successo proprio in funzione di questa causa. Per diffondere le loro opere vennero organizzate delle mostre come: Masterpieces of the Twentieth Century (1952) e Modern Art in the United States (1955). Nel 1958, il MoMA portò in giro per l’Europa la mostra itinerante The New American Painting. Una mostra che viene considerata come la prima esposizione itinerante della storia contemporanea. Per questa modalità di promozione l’organizzazione ottenne un lauto finanziamento del Congress for Cultural Freedom, gestito dall’agente Tom Braden che dopo aver lavorato al MoMA tra il 1948 e il 1949 passò alle dipendenze della CIA:
Volevamo unire tutte le persone che fossero scrittori, musicisti, artisti, per dimostrare che l'Occidente e gli Stati Uniti erano devoti alla libertà di espressione e al successo intellettuale.
In un’altra dichiarazione sempre Tom Braden aggiunge:
È stato molto difficile convincere il Congresso ad accettare alcune delle cose che volevamo fare: inviare arte all’estero, inviare sinfonie all’estero, pubblicare riviste all’estero. Questo è uno dei motivi per cui è stato necessario farlo di nascosto. Doveva essere un segreto. Per incoraggiare l’apertura dovevamo mantenere segretezza.
In questo clima di crescente successo dell’Espressionismo astratto, artisti come Lucio Fontana e Alberto Burri ne subirono inevitabilmente un’influenza esprimendo un’arte vistosamente materica ma anche concettuale. Sempre Donald Jameson chiarisce che:
...gli artisti non erano al corrente del nostro gioco. E' da escludere che tipi come Rotkho o Pollock abbiano mai saputo di essere aiutati nell'ombra dalla Cia, che tuttavia ebbe un ruolo essenziale nel lancio e nella promozione delle loro opere. E nell'aumento vertiginoso dei loro guadagni.
I retroscena di questa operazione emersero nel 1995 quando il quotidiano britannico «The Indipendent» pubblicò l’articolo Modern Art was CIA Weapon con un’intervista proprio a Thomas Braden. In quell’occasione Braden riconobbe il contributo della CIA nella promozione dell’arte moderna, e venne svelato anche il fatto che l’azione dei servizi segreti si era estesa persino alle scuole di scrittura, dove venne modificato l’approccio alla scrittura creativa che venne ripulita da ideologie attraverso semplici suggerimenti: “sensazioni, non dottrine; esperienze, non dogmi; ricordi, non filosofie”:
L’obiettivo, era quello di scoraggiare le teorizzazioni astratte e le critiche sociali sistematiche a cui era stata incline la letteratura radicale degli anni ’30, a favore di un focus sul personale, sul concreto e sull’individuo.
La giornalista inglese Frances Stonor Saunders, dopo aver approfondito l’argomento, produsse il documentario Hidden Hands: A Different History of Modernism ma soprattutto il libro Who Paid the Piper? The CIA and the Cultural Cold War in cui spiegava nei dettagli tutti gli aspetti della vicenda qui esposti.
La CIA si occupò anche di musica organizzando anche le lunghe tournée di Louis Armstrong e altri cantanti neri, inviati in Europa col fine di attenuare la rappresentazione del conflitto razziale in Alabama e nel Sud. Venne portata in tournée anche la Boston Symphony Orchestra facendo eseguire pièce di compositori come Dmitri Shostakovich o Claude Debussy, oppure eseguendo la Sagra della Primavera di Igor Stravinskij in quanto opera di vera rottura col passato. Anche il jazz di Dizzy Gillespie venne cooptato. A tal proposito Tom Braden dichiarò:
La Boston Symphony Orchestra ha ottenuto più consensi per gli Stati Uniti a Parigi di quanto John Foster Dulles o Dwight D. Eisenhower avrebbero potuto portare con un centinaio di discorsi.
- La campagna segreta della CIA ha modificato l’orientamento culturale dell’Occidente. Ha spezzato quello che era in passato il dominio culturale dell’Europa ma soprattutto di Parigi cedendo il posto a New York. I prodotti culturali, soprattutto degli ultimi anni, evidenziano un crescente declino culturale. La musica si è ridotta a uno spettacolo indecoroso e privo di idee e l’arte sembra aver esaurito tutte le spinte espressive.
- Se l’attività di governi, enti o servizi segreti è in grado nel tempo di modificare i gusti della gente, è plausibile dire che tutti i discorsi legati allo sviluppo delle arti sia sostanzialmente inquinato da interessi di parte e dallo spirito del tempo. La stessa influenza portata dai re, dai papi e dagli imperatori nel corso della storia costringeva gli artisti a uniformarsi ai voleri del committente se non alle censure dell’epoca: si ricordino tutte le limitazioni imposte agli artisti del Rinascimento dietro pressioni della Chiesa e dell’Inquisizione, ma si pensi anche al puritanesimo Vittoriano dell’Impero britannico.
Fotogramma della serie TV Netflix Bridgerton |
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