14 giugno 2024

Regla de La Habana. Cuore e anima di Cuba

La lanchita si lascia alle spalle la Habana Vieja e attraversa crepitante e colorata la Bahía per approdare, di lì a pochi minuti, sulla banchina di Regla, gemma poco nota al grande flusso dei turisti e ancora poco sensibile ai richiami dei circuiti classici. Qui più che in qualsiasi altro quartiere dell’Havana il passato e le tradizioni si fondono con il presente, e la spiritualità si anima e si colora di magia. Perché è la spiritualità che rende Regla un posto speciale, custode del prezioso patrimonio multiculturale nato dalla mescolanza di elementi africani, caraibici e spagnoli originata dal colonialismo occidentale…

Regla porta già nel nome la firma di questa potente espressione della nazionalità cubana, richiamando la Regla de Orishas, il ricchissimo pantheon di divinità di origine Yoruba (principalmente dalla Nigeria) il cui culto gli schiavi africani perpetravano sfidando i divieti spagnoli, e dissimulandone le forme sotto le spoglie della liturgia cattolica imposta dai colonizzatori. È così che nasce la Santería.


L’icona mariana della Santísima Virgen de Regla rappresenta il cuore spirituale del quartiere, simbolo del sincretismo religioso e culturale riconoscibile qui più che altrove.
Il Santuario che la ospita è una importantissima meta di pellegrinaggio sia per i devoti alla religione cattolica sia per i fedeli della Santería: la Madonna nera, di origini andaluse, è infatti associata alla divinità Yemayá, adorata dea del mare, simbolo di fertilità e madre di tutti gli Orisha del culto yoruba.

Accogliente, colorata e tranquilla, Regla arricchisce della propria identità culturale tutti gli aspetti tipici dell’immaginario cubano. L’abbigliamento completamente in bianco identifica i Santeros – i sacerdoti e sacerdotesse intermediari tra gli uomini e le divinità - spesso rappresentati come bambole all’interno delle case durante le festività religiose della Santería.

La musica, compagna onnipresente, qui si veste del ritmo orgoglioso e tribale delle famiglie di musicisti, e innesca il crescendo tumultuoso delle cerimonie religiose e sacrificali.

La storia passata e recente si rivela ad ogni angolo di strada

negli sguardi accoglienti lungo i palazzi coloniali

nel baseball – sport nazionale di Cuba –

nei giochi di strada dei bambini tra mura diroccate e dipinte.

Nei negozi e nelle case, sempre aperti al visitatore, i colori la fanno da padrone e la curiosità reciproca si esprime in scambi naturali e spontanei.

Fondato nel XVIII secolo, il porto di Regla è stato storicamente uno dei principali punti di attracco per le navi mercantili e militari dell’isola, e ancora oggi riveste un ruolo importante per il commercio e la logistica.

Il porto e l’intera municipalità di Regla hanno rivestito un ruolo significativo nel contesto delle trasformazioni sociali e politiche che caratterizzarono la rivoluzione cubana, e - negli anni successivi - nelle azioni di contrasto della controrivoluzione, grazie alla strategicità del porto e a una popolazione particolarmente ricettiva agli ideali rivoluzionari di giustizia sociale, uguaglianza e riforma agraria. 

Scrigno prezioso di storia, spiritualità e cultura, al visitatore che abbia voglia di sentire il soffio autentico dell’anima di Cuba, Regla restituisce tutti i colori, il calore e i simboli riconoscibili del ricco immaginario cubano, accompagnandolo in un viaggio quasi sospeso nel tempo, in quello spazio speciale compreso tra l’approdo e la ripartenza.

Testo e foto di Palma Navarrino

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