Una lingua è un sistema articolato di segni, suoni e simboli utilizzato da un gruppo di parlanti per comunicare tra loro, per esprimere pensieri, emozioni, idee e concetti. Cosa accade quando una lingua prende forma dall’immaginario di un artista, evolve nel tempo, si plasma fino a diventare lineare e strutturata ma priva di significato apparente?
Numerose sono le lingue artistiche, le cosiddette artlang, ideate da scrittori fantasy per rendere più realistiche le loro opere e i loro mondi. L’elfico di Tolkien, ideatore del Signore degli Anelli, è sicuramente l’esempio più famoso. Ma anche il Klingon, il Serpentese e il Dothraki hanno raggiunto un grado di fascinazione tale da divenire dei veri e propri casi filologici.
E la scrittura che troviamo sfogliando le pagine del Codex Seraphinianus ne è un’ulteriore esempio di successo, tanto da entusiasmare numerosi personaggi del mondo artistico e intellettuale quali Tim Burton, Italo Calvino e Umberto Eco. La lingua contenuta in questo libro illustrato, ideata e realizzata da Luigi Serafini, artista e architetto italiano contemporaneo dall’essenza visionaria e surrealista, dimostra chiaramente come un idioma, seppur indecifrabile e privo di significato apparente, possa comunque veicolare significati ed emozioni.
Enciclopedia onirica dell’irreale e del fantastico, il Codex Seraphnianus raccoglie oltre 300 tavole illustrate che descrivono e indagano con minuziosità scientifica ogni aspetto tangibile e non di un mondo surreale e immaginario. Veri e propri trattati di botanica, geografia, zoologia, anatomia e física animano questa raccolta unica e singolare, che con un approccio fantascientifico e classificatorio si propone di catalogare l’impossibile. Metamorfosi animali e vegetali, architetture contorte e ambivalenti, piante e fiori alieni, nuove forme di riproduzione deliranti e inquietanti che, pur rovesciando e sgretolando le leggi fisiche e razionali del nostro mondo, mantengono in qualche modo una certa coerenza e autorevolezza.
Le miniature a colori perfettamente disegnate vengono valorizzate e intrise di mistero dalle descrizioni realizzate in questa lingua immaginaria, asemica, inafferrabile che con la sua raffinatezza e sofisticazione diviene elemento centrale della raccolta. Sfogliando le pagine si prova un desiderio irrefrenabile di tradurla, di trovare la chiave di lettura, la stele di Rosetta, per accedere ai contenuti dell'enciclopedia. La calligrafia di Serafini, che combina bellezza estetica ed eleganza, diviene una vera e propria opera d’arte dal fascino inesauribile.
Linee arrotondate, sinuose ed eleganti che si intersecano con estrema grazia e raffinatezza. Lettere dal tratto sottile e armonioso, valorizzate da una calligrafia fluida e uniforme e da elementi decorativi come ghirigori, cerchietti e accenti che inseriti con grande maestria, aggiungono un ulteriore livello di bellezza e complessità. Nonostante sia una lingua inventata, completamente ideata dalla mente di questo artista visionario, i testi inseriti in questa raccolta non solo trasmettono fascinazione e mistero, ma riescono a comunicare una certa forma di conoscenza e autorevolezza. La scrittura, dunque, anche quando il contenuto verbale risulta incomprensibile, riesce a rivelare significati culturali e artistici che vanno al di là della mera trasmissione di un messaggio.
Intrisa di geniale invenzione e suggestione narrativa, la lingua asemica di Serafini diventa un capolavoro artistico senza precedenti.
Se avete desiderio di sfogliare il codice o di immergervi nelle opere enigmatiche e bizzarre di Serafini, visitate la mostra dedicata al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto intitolata Il sogno di Luigi Serafini, visitabile fino al 20 ottobre 2024.
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