Il Moulin era il luogo di ritrovo abituale delle famiglie operaie di Montmartre. Genitori e bambini piccoli sedevano ai tavoli, mangiavano dolci, bevevano vino o birra, mentre le ragazze ballavano scatenate fino all'ora di cena. L'elemento femminile del Moulin non era composto solo da queste oneste ragazzine. C'erano anche parecchie giovani donne che non si professavano virtuose, ma erano lì, come le altre, per il piacere di ballare, senza nessun altro scopo.
La scelta del luogo fu parecchio influenzata dal fatto che veniva frequentato dagli amici di Renoir e da diverse modelle che gli avrebbero facilitato l'esecuzione dell'opera. Rivière stesso fa notare che in precedenza Edgar Degas aveva creato quadri presso il locale di Nouvelle-Athènes, il circo Fernando (che in futuro verrà sfruttato come soggetto anche da Picasso) e altri caffè-concerto di Montmartre, ma nessuno fino ad allora aveva pensato al Moulin de la Galette. Per realizzare quest’opera Renoir decise di affittare un alloggio a Montmartre non troppo lontano dal locale. Dopo aver visionato gli immobili in affitto ne trovò uno perfetto presso la Rue Cortot a circa 400 m dal Moulin de la Galette. Rivière ci descrive così l'immobile:
L'alloggio che offrì a Renoir si trovava al primo piano, sotto il tetto, ed era composto da due stanze abbastanza grandi, arredate in modo adeguato per un uomo che non dava importanza al lusso dei mobili, nemmeno nella sua stessa casa. Le finestre si affacciavano sul giardino, che agli occhi di Renoir valeva i mobili più belli del mondo. Infine, al piano terra c'era una vecchia stalla dove il pittore poteva riporre tele e cavalletti.
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Atelier di Suzanne Valadon e Maurice Utrillo presso il Musée de Montmartre |
Una volta trasferitosi in Rue Cortot Renoir, facendosi aiutare dai suoi amici, trasferiva tutte le volte la grande tela dall'atelier fin dentro il locale. Sempre Georges Rivière ci informa di un problema che dovettero affrontare nel trasferimento:
Ogni giorno trasportavamo questa tela da rue Cortot al Moulin, perché il dipinto venne eseguito interamente sul posto. Ciò non avveniva sempre senza difficoltà, quando il vento soffiava e la grande struttura minacciava di volare via, come un aquilone, sopra la Butte.
La sala da ballo si sviluppa il secondo piano, con una coppia in evidenza sulla sinistra: si tratta di Marguerite Legrand nota come Margot, una giovane modella di Renoir che aveva posato in diversi quadri e che secondo Georges Riviere: “Aveva i tratti tipici della classe operaia". La modella che morirà tragicamente tre anni dopo per una febbre tifoidea ad appena 23 anni, si presenta con un abito bianco mentre balla con il pittore cubano Don Pedro Vidal de Solarès y Cardenas. Questi i personaggi riconoscibili, ma vi sono anche altri amici di Renoir nascosti tra i tanti volti come: il pittore Henri Gervex la cui tela intitolata Rolla farà scandalo due anni dopo al Salon venendo rifiutato per oscenità. Il pittore Frédéric Samuel Cordey che compare anche nel quadro di Renoir La conversazione assieme a Margot; ma anche gli amici Eugene Pierre Lestringuez e Paul Lhote.
La tela raffigura un momento di vita gioiosa a Parigi, un locale dove la gente si incontra, balla, scherza e conversa. L'opera è dipinta con la luce solare i cui raggi cadono come chiazze chiare sugli abiti e per terra. L'effetto luminoso è particolarmente vivace e a tratti fa pensare alle luci proiettate delle discoteche, tanto da esprimere al massimo il senso del colore e della luminosità.
L'opera fu presentata alla terza mostra degli Impressionisti del 1877 suscitando un'accoglienza contrastante. Un critico del giornale «Moniteur Universel» criticò le figure descrivendole come: “…su una superficie simile alle nubi violacee che oscurano il cielo in un giorno di tempesta”. Mentre l'amico Rivière, fu ovviamente di tutt'altro avviso scrivendo: “Una pagina di storia, un momento prezioso della vita parigina, di rigorosa esattezza”.
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Gustave Caillebotte, Autoritratto (1892) |
Nel 1879 il quadro entrò a far parte della collezione del pittore impressionista Gustave Caillebotte, anch'egli amico di Renoir, fino all'anno della sua morte avvenuta nel 1894. Nel 1896, l'opera venne acquisita dal musée du Luxembourg di Parigi per essere spostata al Louvre nel 1929, e infine trovare collocazione al museo d'Orsay nel 1986.
Esiste una versione più piccola del quadro sempre dipinta da Renoir che per anni è stata di proprietà di un americano, finché nel 1990 venne venduta in un'asta per 78 milioni di dollari al giapponese Ryoei Saito. Questi divenne famoso non solo perché si era aggiudicato l'opera a un prezzo particolarmente elevato, ma perché aveva acquisito anche un'altra opera impressionista il Ritratto del dottor Gachet di Vincent van Gogh. Lo scandalo derivava dal fatto che questi aveva espresso la volontà d’essere cremato assieme a queste due opere d'arte subito dopo la morte. Quando morì si persero le tracce facendo sospettare il peggio, tuttavia emerse l’informazione che le opere erano state acquisite da due privati.
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