7 gennaio 2025
Da Corazzini a Bukowski: il poeta malinconico definisce se stesso
28 luglio 2024
I concorsi artistici alle olimpiadi
Quando sentiamo parlare di Olimpiadi ci vengono subito in mente la competizione, l’agonismo sportivo, le gare di nuoto o di atletica e i cinque cerchi. Tra 1912 e 1948 però le Olimpiadi hanno allargato il loro orizzonte e al fianco dell’aspetto sportivo si aggiunse quello culturale, incarnato nei concorsi artistici, ultima tappa del progetto di rinascita dei Giochi Olimpici moderni voluto da chi più di tutti si era battuto per il loro ritorno in auge: il barone Pierre de Coubertin.
19 luglio 2024
Breve viaggio linguistico: dal latino all’italiano
Quando ho studiato latino all’università, ho trovato comodo il fatto che molte delle parole di quella lingua assomigliassero alla lingua che parlavo io, l’italiano. Una grande fortuna o, meglio, una fortunata parentela linguistica. Tutti infatti sappiamo che l’italiano “viene” dal latino; ma in che senso? In che modo questa lingua parlata secoli fa ha dato vita a quello che per noi oggi è il nostro modo naturale di esprimerci? Proviamo a capirlo.
15 luglio 2024
Quando Elsa Morante difese La terra trema
L’attività di critica applicata ai vari settori della cultura (cinema, pittura, musica) necessita di sguardo attento, conoscenza e grande sensibilità. Ci sono vari artisti che, nel corso della loro carriera, hanno deciso di affacciarsi a questo mondo a tratti delicato altri controverso, perché implica la necessità di una presa di posizione non sempre ben accetta da parte di chi è oggetto della critica. Molti negli anni gli scrittori e le scrittrici che, profondamente affascinati dall’universo della settima arte, hanno offerto il loro sguardo sulle pellicole al pubblico, per far sì che quest’ultimo potesse assaporare nuove opportunità di pensiero. Tra queste scrittrici è possibile annoverare il caso di Elsa Morante.
8 luglio 2024
“L’altro medioevo”: paganesimo e dualità dell’essere nella fiaba contemporanea Cavaliere senza ritorno di Ana María Matute
Cavaliere senza ritorno (La torre vigía) è un romanzo scritto nel 1971 dalla scrittrice spagnola Ana María Matute, considerato dalla critica uno dei romanzi più emblematici del genere fiabesco nel quale l’autrice ci propone una reinterpretazione delle storie di cavalleria. Come vedremo, in questo articolo si vuole dimostrare l’esistenza di un medioevo apparente, diverso da quello delle fiabe per bambini; una fiaba pagana intrisa di atmosfere sinistre.
5 luglio 2024
Emmanuel Carrère, o il Regno
In Francia, uno degli scrittori più famosi, più letti e più discussi è senza dubbio Emmanuel Carrère, autore di libri che spaziano dallo yoga allo tsunami del 2004, da Philip K. Dick all’attentato al Bataclan, da un pluriomicida a luoghi sperduti della Russia. C’è una sua opera però, forse non conosciuta come le altre, che meriterebbe una più vasta eco, e i cui temi principali sono Gesù, san Paolo, i Vangeli, la morte e la fede. Questo libro è Il regno, una meravigliosa inchiesta sulle origini del Cristianesimo e una sincera analisi del proprio rapporto con quell’entità a cui abbiamo dato nome Dio.
24 giugno 2024
Quel fantascientifico di Primo Levi
Primo Levi è conosciuto al grande pubblico per essere lo scrittore di Se questo è un uomo e il reduce di Auschwitz, ma è stato anche molto altro. All’interno della sua produzione letteraria troviamo, infatti, due raccolte di racconti, Storie naturali e Vizio di forma, che possono essere accostate ai grandi nomi della letteratura fantascientifica. Sono racconti che parlano di tecnologie futuristiche, di creature fantastiche, di distopie quotidiane e, soprattutto, che narrano di vite comuni dalla quali però emergono, come smagliature nella trama, momenti di crisi nel rapporto tra l’essere umano, la natura e la tecnologia.
28 maggio 2024
Eroi e dei a confronto nella letteratura contemporanea
L’articolo tratta dell’analisi di alcune figure della mitologia classica, come Achille, Enea, il Minotauro, nei loro abiti più moderni della letteratura contemporanea. Le autrici e gli autori di cui si parlerà hanno dato un tratto differente ad ogni personaggio raccontato, aiutando così il lettore a capire più approfonditamente gli eroi e gli dei le cui storie sono state cantate dagli aedi molto tempo fa.
23 maggio 2024
Quando la CIA finanziò l’espressionismo astratto americano e il jazz
14 maggio 2024
"Giona o l’artista al lavoro". Creatività e fortuna nel testo di Albert Camus
20 aprile 2024
La teoria delle implicature conversazionali di Paul Grince
Nella seconda metà del secolo scorso, la filosofia del linguaggio poteva essere compresa in due principali filoni speculativi. Da una parte vi era una filosofia del linguaggio di matrice neopositivista, saldamente ancorata alla tradizione scientifico-empirista, che si proponeva di riformare il linguaggio attraverso gli strumenti della logica formale e che annoverava tra i suoi principali esponenti personalità del calibro di Gottlob Frege, Bertrand Russell, Alfred North Whithead e il primo Wittgenstein. Dall’altra, e in aperta polemica con questi, vi erano i teorici del linguaggio comune, anche detti informalisti, i quali, prendendo le mosse dal pensiero del secondo Wittgenstein, ne elaborarono le istanze attraverso una valorizzazione della molteplicità degli usi del linguaggio (i famosi “giochi linguistici”), ponendo al centro della loro indagine non già il concetto di significato ma i modi di parlare quotidiani. Paul Grice (Birmingham 1913- Berkeley 1988) mette da parte gli uni e gli altri, proponendo una terza via che contribuirà alla nascita di un nuovo ambito di studi filosofici: la pragmatica.
30 marzo 2024
“Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo”, di Carlo Vecce: un romanzo sulla libertà e sul riscatto femminile
Chi era la madre di Leonardo da Vinci e quale è stata la sua storia? Era italiana oppure proveniva da luoghi lontani? Quali erano i suoi pregi e le sue qualità che Leonardo può aver ereditato? A tutte queste domande ha provato a rispondere lo studioso della civiltà del Rinascimento e della figura di Leonardo da Vinci Carlo Vecce, nel suo romanzo Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo, edito da Giunti nel 2023. Non si tratta di un saggio o di un testo per specialisti, bensì di una narrazione che coniuga elementi di fantasia e basi storiche sugli eventi che hanno riguardato Caterina e che l’autore stesso ha avuto modo di conoscere e studiare durante le sue ricerche tra archivi e biblioteche. Il risultato finale è un romanzo storico in cui le vicende storiche, pur non tutte sicure, della madre di Leonardo fanno da sfondo a quello che forse è l’elemento portante dell’intera opera e che emerge con sempre maggiore forza durante la lettura: l’esempio di vita che Caterina stessa ha trasmesso.
21 marzo 2024
Martha Graham e la danza
Danza è sinonimo di movimento ma, anche e soprattutto, di presenza. Danzare significa, infatti, esserci, nel qui e ora, rendersi visibili tanto a sé stessi quanto agli altri. Nell’atto del danzare si occupa uno spazio e si libera energia in forme sempre nuove e diverse. A calcare, negli anni, palcoscenici di tutto il mondo una moltitudine di danzatori, pronti a mostrare al pubblico la loro arte. Nel Novecento, a distinguersi per il talento e lo stile inconfondibile, vi è sicuramente Martha Graham.
17 febbraio 2024
Come gli dei diventano Dio: un approccio storico alla nascita delle religioni
24 gennaio 2024
Deumanizzazione come costruzione retorica all’interno dell’identità americana
La costruzione dell’identità americana ha profonde connessioni con le retoriche di deumanizzazione nei confronti di alcune identità subalterne e principalmente non bianche, ragion per cui ancora oggi vengono messe in atto discriminazioni circa quali identità possano essere considerate americane e quali no. Partendo da una breve considerazione riguardo i padri fondatori degli Stati Uniti d’America e la nascita del discorso attorno al cosiddetto american dream, mi focalizzerò su come viene dipinta l’identità nel romanzo No-No Boy di John Okada, con particolare riferimento alla minoranza asiatica nota anche come model minority.
19 gennaio 2024
La ricerca di Dio nel "Verbo degli uccelli" di Attar
Il Verbo degli uccelli è un poema di circa 4500 versi scritto dal poeta persiano Farīd ad-dīn ʻAṭṭār nel 1177. Quest’opera ha una grande importanza nel mondo islamico e non solo. Attraverso di essa Attar racconta l’impegno e la sofferenza necessari per affrontare il cammino iniziatico di ascesa verso la conoscenza e l’estinzione in Dio. Un po’ come nella nostra Divina commedia, anche questo poema è pieno di elementi che richiamano alla teologia ovviamente quella islamica, ma in particolare la teologia dei Sufi. Il sufismo infatti è una via spirituale non dogmatica basata sull’esigenza di un’evoluzione interiore che consenta di vivere le esperienze spirituali in maniera diretta.
1 gennaio 2024
Chissà? L’epilogo della pazzia nel racconto di Guy de Maupassant
14 dicembre 2023
Il mestiere dello scrittore: le abitudini di Murakami e il piacere di scrivere
7 novembre 2023
Anam, alter ego e pseudonimo: la scrittura e il conflitto con il proprio nome
Nella sua ultima intervista, il giornalista Tiziano Terzani (1938-2004) racconta di aver trascorso tre mesi in un Ashram, in India. Nessuno andava a chiedergli cosa pensasse del Giappone o della Cina: aveva scelto di chiamarsi Anam, che tradotto dal sanscrito significa “senza nome”, rendendosi così un perfetto sconosciuto. A proposito della vicenda, Terzani dice:
Lo trovavo bellissimo dopo una vita passata a farsi un nome non averne uno. È stato libertà, un senso di leggerezza, di reinventarsi.