La Vaporwave è morta, lunga vita alla Vaporwave.
- Come è nata?
- Perché è rimasto un genere di nicchia
- Perché ne esistono così tanti sottogeneri
- È ancora viva? Che fine ha fatto?
La Vaporwave è morta, lunga vita alla Vaporwave.
Nel nono album in studio i Blur, mai domi e sempre capaci di sorprendere, riescono a imprimere la loro creatività, la capacità di innovarsi e quello stile alternative rock così intimo, che li ha consacrati nell’olimpo della musica mondiale.
“Country blues is not dead”, e menomale. Eric Bibb, versatile bluesman settantaduenne con una discografia molto ampia alle spalle, non smette di stupire, e il suo nuovo disco Ridin dimostra che, in questo mondo iper veloce e stanco di tutto, la profondità e il messaggio sociale del blues resistono e che questo genere non si è spogliato della sua vera anima.
Parlando di musica classica, i compositori più noti al grande pubblico sono senza dubbio Mozart e Beethoven. Tutti hanno ascoltato almeno una volta l’Inno alla Gioia o la Marcia alla turca. Pochi conoscono però il precursore di questi due grandi musicisti, Franz Joseph Haydn (1732-1809). La sua importanza nella storia della musica è capitale: ha infatti definito modelli compositivi con cui gli autori successivi si sono dovuti confrontare. Pare strambo quindi che sia quasi del tutto ignoto all’immaginario collettivo, perlomeno italiano. Molto forse ha influito la biografia dell’artista, priva degli eccessi di Mozart e del dolore di Beethoven. La sua vita è stata infatti ricca di allegria.
Hanslick | Wittgenstein |
La musica è, forse più delle altre arti, soggetta a numerosi problemi di natura filosofica. Il più cocente riguarda l’estetica musicale: perché un brano è bello? Non è affatto una questione di lana caprina. Questa domanda racchiude infatti molte tematiche relative al rapporto tra la musica e il pubblico cui si aggiunge, se c’è, il contributo dell’interprete-esecutore. La risposta a un simile interrogativo potrebbe essere banale: è bello ciò che piace. In realtà, l’argomento è molto più complesso e articolato. Nessuno si sognerebbe di dire in pubblico che la Divina Commedia è brutta; alcuno, d’altro canto, la leggerebbe di sera come fiaba della buonanotte: è difficile, pesante, lunga. Eppure, conoscerla vale la pena.
Quello che ho da dire sull'opera di Bach: ascoltatela, suonatela, amatela, riveritela e tenete la bocca chiusa.
Albert Einstein
Qualsiasi giovane pianista prende presto consapevolezza che ci saranno alcuni compositori che lo accompagneranno – o tormenteranno, dipende dai punti di vista – almeno per tutta la durata dei suoi studi (accademici, s’intende: il musicista non finisce mai di studiare). Uno di questi è Johann Sebastian Bach (1685-1750), i cui brani talvolta generano, nello studente di musica, sentimenti simili a quelli provati davanti ai Promessi Sposi di Manzoni: noia e sconforto. Come mai? Bach è un compositore molto complesso, e fin qua c’è poca differenza con autori come Chopin e Beethoven.
È uscito venerdì 19 febbraio “Earthrise”
È uscito il 19 febbraio Earthrise dalla Verterecords/Believe Digital, l’album d’esordio di Marco Liuzzi, il pianista Jazz contemporaneo siciliano, e brindisino d’adozione. Il titolo e l’artwork dell’album riportano alla memoria la famosa fotografia della NASA del 1968 scattata dalla Luna al sorgere della Terra. È in questo contesto che nasce un disco ricolmo di simbolismo ed interrogativi metafisici.
La dea sarasvati, la protettrice delle arti musicali |