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14 marzo 2024

Mostra castello di Novara: "Boldini, De Nittis et les italiens de Paris"

Westminster - G. De Nittis
Westminster di G. De Nittis

Prosegue con grande slancio al Castello di Novara la mostra organizzata da Associazione METS-percorsi d’arte, Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara su “Boldini, De Nittis et les italiens de Paris”, in esposizione dal 4 novembre 2023 fino al 7 aprile 2024 e curata da Elisabetta Chiodini. Nelle sale del primo piano del castello lo spettatore può immergersi nel clima artistico italiano ed europeo dei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo, ammirando circa una novantina di dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private, realizzati da un nutrito gruppo di artisti italiani, noti come “Les italiens de Paris” che nei decenni finali dell’Ottocento si stabilirono a Parigi, facendosi conoscere e apprezzare da collezionisti, mercanti d’arte, nobili donne e intellettuali. Tra essi il ferrarese Giovanni Boldini e il barlettano Giuseppe De Nittis, presenti nel titolo della mostra, occupano un ruolo di rilievo, ma non mancano altri protagonisti del panorama artistico italiano; un panorama che acquisì un respiro sempre più internazionale, data la volontà dei pittori italiani di confrontarsi con altri contesti e di ampliare il proprio mercato anche all’estero. 

13 dicembre 2021

Miss you Warhol?

Andy Warhol 

Se vuoi sapere tutto di Warhol non hai che da guardare la superficie dei miei quadri, dei miei film, di me stesso. Io sono lì. Dietro non c’è niente. 

Sono parole di Andy Warhol, pronunciate nel corso di un’intervista rilasciata al critico d’arte e filosofo Gillo Dorfles, parole inquietanti come le famose muse di De Chirico, nelle quali Warhol trovava un’ideale corrispondenza con il proprio carattere. Ed è probabile che dietro questa affermazione si nascondesse la  “veritàˮ della sua arte (sulla quale si sono sempre addensate nubi e contraddizioni). Una verità affidata ad un codice segreto che racchiude la summa di tutti gli espedienti di cui l’artista si serviva per apparire originale e trasgressivo, pur dissimulandone il significato nella naturale ambiguità dello stile e nella reticenza dei suoi atteggiamenti. 

2 dicembre 2021

Giovanni Fattori, un artista senza macchia



Il Fattori fu tra i primi a darsi alla ricerca del tono, per impadronirsi della macchia ma solo di quel tanto che gli importava, poiché non si ordinò precisamente sulle basi tecniche assolute della forma-colore, in quanto nelle sue opere il disegno traccia i contorni e innerva sempre atteggiamenti suggestivi.
Mario Borgiotti, critico

Giovanni Fattori, nato a Livorno il 06 settembre 1825, in una famiglia di modeste condizioni economiche, venne definito dalla critica malevola del suo tempo un ingegno incolto per la totale assenza, all’interno della sua pittura, di teorie estetiche, filosofie o intellettualismi di sorta, ma non se ne preoccupò affatto anzi, con estremo candore, disse spesso di sé (rincarando la dose): “Io per conto mio, tolto il sapere scrivere un pochino, ero perfettamente ignorante e mi sono, grazie a Dio, conservato…” 

3 ottobre 2019

Il Kouros ritrovato

Kouros ritrovato

«Le evidenze scientifiche confermano l’appartenenza dei due reperti a un'unica scultura e il loro ricongiungimento costituisce a tutti gli effetti un vero e proprio nuovo ritrovamento archeologico che arricchisce il patrimonio culturale della Sicilia.» (Sebastiano Tusa, Palermo, 11 novembre 2018). 
Il progetto di studio lanciato da Vittorio Sgarbi e sostenuto dal compianto Sebastiano Tusa (a suo tempo Assessore alla Cultura della Regione Sicilia) può dirsi portato a termine grazie agli studi condotti da una equipe di esperti, al fine di ricongiungere le due parti del Kouros

17 aprile 2018

MIC Faenza: 1908-2018 tutte le ceramiche del mondo

ceramiche Faenza

Ieri. Era il 1908 quando a Faenza, nel pieno svolgimento dell’Esposizione internazionale dedicata al terzo centenario della nascita di Evangelista Torricelli, Gaetano Ballardini (direttore del museo fino al 1953) decise di realizzare il primo nucleo del museo internazionale delle ceramiche all’interno dell’ex convento di San Maglorio, grazie alle donazioni di artisti e collezionisti privati. Gli sforzi del direttore, delle istituzioni e di tutti coloro che ne parteciparono alla realizzazione, caddero in frantumi nel corso della seconda guerra mondiale, quando il museo fu vittima di un pesante bombardamento riportando danni sostanziali sia alla struttura sia alle collezioni. Nessuno si perse d’animo lavorando in prima linea per la riabilitazione degli spazi. Grazie agli interventi di restauro e alle nuove donazioni, il museo riaprì le sue porte nel 1949. 

23 dicembre 2014

Steve McCurry: riflessioni sulla moltitudine di vite esistenti attraverso uno sguardo


Steve McCurry, India
India © Steve McCurry

Se osservi un paio di occhi grandi, verdi o neri, innocenti o magari rimarcati da rughe vistose, come in un gioco di specchi puoi entrare in differenti dimensioni di vita, ognuna in rapporto ad una cultura, a un luogo, a un modus vivendi. Ritraendo il volto delle persone, se ne documenta un vissuto, un bagaglio pesante o leggero che sia, chiarito senza la necessità di usare parole bensì dall'universale linguaggio degli occhi.


25 aprile 2014

Matisse ed il senso religioso della vita

Quando si pensa a Henri Matisse, viene facile e quasi scontato, associarlo unicamente alla sua esperienza come leader del movimento fauvista. Una buona occasione per comprendere meglio il suo originale percorso artistico, è fornita dalla mostra Matisse: la figura – La forza della linea, l'emozione del colore, organizzata a Ferrara presso Palazzo dei Diamanti. Visitabile fino al 15 giugno 2014, l'esposizione racconta il pittore attraverso cento capolavori - fra sculture, opere pittoriche e litografie - organizzati in progressione cronologica e provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo.

28 gennaio 2014

Renoir e la sensualità della vita moderna

La lettrice
La lettrice (1876)
Completa, puntuale e toccante: così può essere descritta la mostra Renoir – Dalle collezioni del Musèe d'Orsay e dell'Oragerie, visitabile presso la Galleria d'Arte Contemporanea di Torino fino al 23 febbraio 2014. La mostra è la felice prosecuzione di una stretta collaborazione fra il polo museale torinese, quello francese e Skira editore, iniziata già nel 2012 con l'esposizione dedicata ad Edgar Degas.

16 ottobre 2013

La Barca Sublime dei Savoia: le mostre diventano teatro



Quando si parla di beni culturali in Piemonte, viene facile pensare quasi subito alla Reggia di Venaria Reale. Il restauro iniziato nel 1997 e costato circa 300 milioni di euro, ha permesso il totale recupero del complesso della Reggia e dei Giardini, diventando «il più importante progetto europeo per il restauro e la valorizzazione di un bene culturale e del suo territorio».

19 aprile 2013

Robert Capa: attimi di guerra

Robert Capa
Nell'agosto del 1943, un gruppo di soldati americani arriva a Troina, in Sicilia. In un panorama brullo e desertico, un giovane militare si accuccia accanto ad un vecchio che, con un lungo bastone, gli indica la direzione presa dai tedeschi in fuga. Quanto sarà durata la complicità fra i due? Pochi minuti probabilmente, il tempo di sapere che strada fare per inseguire il nemico. Eppure, nell'aria vagamente divertita del giovane – forse per quella mano posata sulla spalla dal vecchio, in un gesto di intima correità - balena un guizzo di simpatia autentica, una gratitudine fraterna che forse solo la guerra è in grado di far nascere fra chi libera e chi viene liberato.

27 gennaio 2013

Gli altri mondi nella collettiva Coexist


 Anna Caruso e Massimo Quarta
Da sinistra le opere di Anna Caruso e Massimo Quarta

Il progetto artistico curato da Ivan Quaroni, il noto critico milanese che ha teorizzato l'Italian Newbrow, per E-lite studiogallery, la galleria leccese che promuove le sperimentazioni in atto nel campo dell'arte figurativa, sta riscuotendo un notevole successo di pubblico e critica.

2 maggio 2012

L’arte di AsAbaroK: i confini fisici e virtuali si confondono


Lucenti lastre di cristallo su cui si condensano misteriose figure femminili, sacre e profane, madonne e pornostar virtuali, configurate come icone della lussuria e del potere, ieratiche dee della perversione e della voluttà. Un linguaggio sconosciuto ammantato dall’enigma e intriso di magia. Si tratta di AsAbaroK, la personale dell’artista Christian Zanotto, a cura di Sonia Arata, che ha inaugurato con successo venerdì 20 aprile alla Red Stamp Art Gallery di Amsterdam.

6 gennaio 2012

BIOS Vincent “Il muro ha un suono”


BIOS Vincent
Dodici (2011), Polistirene, cemento, sparo, cm 265 x 312

A Palermo la stagione espositiva del 2012 promette grandi sorprese: Palazzo dei Normanni inaugura il 13 gennaio 2012 Il muro ha un suono, personale di BIOS Vincent, a cura di Martina Cavallarin. Una mostra coraggiosa e fuori dall’ordinario che conferma la spiccata propensione del Parlamento Siciliano a cogliere e far proprie le dinamiche di contaminazione che i linguaggi dell’arte contemporanea sono capaci di attivare.

24 novembre 2010

Esistenza, mistero e femminilità nell’arte di Gabriel von Max

Scheletro von max
Scheletro dal sito glaubenssache-online.ch
Se fossero musica le opere di Gabriel von Max sarebbero accompagnate dalla melodia struggente e mistica della sinfonia n. 3 di Mahler, da quella tiepida sicurezza che le note a tratte calme del compositore, regalano a chi le ascolta. Non è però solo così. Dopo aver calmato l’orizzonte passionale dell’uomo, riducendolo nelle note meno tristi, il momento tragico impiega poco a tornare attraverso le note agghiaccianti e a tratti fastidiose della oscillazione musicale. La musica, come l’arte, rappresenta l’infinita parabola umana, con i suoi colori scuri accanto ai pastelli chiari, con le ombre generate dalla luce, in un gioco di contrasti che spiega nel suo ossimoro l’intera esistenza umana. E’ in questo gioco che l’uomo si muove nella sua pesantezza, nella impossibilità di dominare l’immenso, nella incapacità di comprendere persino se stesso. A tratti così poeticamente leopardiane, le scene di von Max rimandano al paesaggio infinito, la scena dello sconfinato vuoto che la natura impone all’uomo, sobbarcando su di lui l’onere di essere più di una scimmia pensante. Manca in lui, però, la presenza dell’elemento naturale, della forza anche distruttrice e non solo benevola della natura che riprende ciò che una volta ha donato; il triste annuncio del ritorno alla terra suggellato dalla magnificenza del mistero della vita, è tutto presente nell’uomo stesso, come a dire che la natura nella sua indecente crudeltà vive e alberga nell’uomo stesso, non ha bisogno di palesarsi. Von Max, infatti, ai paesaggi naturali preferisce le immagini degli uomini, dei corpi di bellissime donne morte, distrutte dopo una notte in cui la lascivia ha preso il sopravvento dopo un ballo praghese; preferisce lo studio delle sagome delle scimmie attraverso il Mittel artistico.

22 aprile 2009

Futurismo = Velocità+Arte+Azione

Balla

È stato relegato ingiustamente in un angolo per molti anni, bistrattato come fosse un movimento secondario: eppure il Futurismo era la prima avanguardia artistica italiana, un movimento che ha influenzato il Raggismo e il Costruttivismo Russo nonché le successive arti del novecento. La “colpa” risiede forse in quell’adesione fin troppo evidente alle euforie belliciste e a quel fascismo che, per giusta causa, resta fin troppo scomodo.
Ad un secolo di distanza da quella nascita, una valutazione oggettiva del movimento è ormai possibile. Per questa ragione Milano, capitale del futurismo oggi come ieri, sceglie di celebrare il centenario con una grande esposizione a Palazzo Reale: Futurismo 1909-2009 Velocità+Arte+Azione.