La Vaporwave è morta, lunga vita alla Vaporwave.
- Come è nata?
- Perché è rimasto un genere di nicchia
- Perché ne esistono così tanti sottogeneri
- È ancora viva? Che fine ha fatto?
La Vaporwave è morta, lunga vita alla Vaporwave.
I giganti della discarica di Peccioli |
Questa estate ho avuto l'opportunità di visitare il comune di Peccioli in provincia di Pisa, un comune che ha puntato tutto sull'arte, ricevendo anche la nomina a Borgo dei Borghi 2024. Tra le stradine della cittadina medievale e quelle delle frazioni è possibile compiere un itinerario tra istallazioni e opere d'arte contemporanea. Di tutto questo lavoro organizzativo sono stato colpito in particolare da due cose: la "discarica d'arte" e un'opera esposta in una delle stradine di Peccioli.
La letteratura e la scrittura hanno sempre avuto il potere di condurci in territori sconosciuti, dove dover affrontare ciò che, nel corso della nostra vita quotidiana, tendiamo a evitare. In un mondo dove i timori, le fragilità e i desideri rimangono spesso sopiti, la parola scritta tramuta in un ponte che ci immerge in esperienze che, altrimenti, rimarrebbero inaccessibili. La scrittura diventa non solo un atto di espressione e ribellione, ma una chiara via per conoscere noi stessi.
La vita di Edvard Munch coincide con la sua arte. Non si tratta di un’espressione estrema, né di un modo esteticamente piacevole per definirla. Esprimendosi artisticamente, il pittore norvegese cercò sempre di ritrovare quell’equilibrio psichico e spirituale che purtroppo perse più volte, e a fasi alterne, per via delle dolorose vicende biografiche che lo riguardarono. Alla fine del secolo, in un’epoca ormai orientata verso un infinito progresso tecnologico, dove l’uomo (borghese) aveva ormai perso il contatto con i suoi simili e con la natura, il dipingere per Munch corrispose ad una via catartica per comprendere questa frattura e vivere attraverso essa, per accettare la solitudine non pretendendo di combatterla. Attraverso una serie di scritti dell’artista, che documentò spesso il proprio lavoro e la sua vita, in annotazioni, bozze, diari, che prendono la forma di ricordi (che egli lasciò alla città di Oslo), è possibile restituire il carattere della sua propria concezione di arte, oltre che di vita.