7 febbraio 2025

Monica Vitti nello sguardo di Michelangelo Antonioni

Il ricordo di una figura attoriale è strettamente legata ai registi che l’hanno diretta. Sguardi e sensibilità diverse tracciano i confini di un corpo e di una voce che diventano protagonisti delle storie che popolano il piccolo e il grande schermo. Racconti indimenticabili, battute passate alla storia ed entrate nel parlato quotidiano, occhi che catturano il pubblico: tutto questo è ciò che lascia ai posteri chi recita e spera di “abitare”, per quanto possibile, la memoria degli spettatori, anche quando la persona lascia questa terra per approdare verso una nuova vita, quella a tutti noi ignota. Una delle attrici più popolari del cinema italiano, scomparsa pochi anni fa, è Monica Vitti e il cineasta che l’ha resa grande nella prima fase della sua carriera è stato Michelangelo Antonioni.

5 febbraio 2025

La risposta corre sempre nel tempo


Evergreen! Quando si tratta di Bob Dylan il termine più appropriato è proprio questo, in quanto si tratta di un’artista a tutto tondo, che alla veneranda età di 83 anni riesce ancora a far parlare di sé. Un uomo dalle mille sfaccettature che ha designato un nuovo modo di intendere la musica e da cui tanti artisti sono stati ispirati.

3 febbraio 2025

Quale arte è in grado di esprimere l’attuale società tecno-globalizzata?

Quando usiamo il termine arte, ci riferiamo a quella che un tempo era ritenuta la più elevata attività umana perché connetteva a principi superiori. Ora, abbandonata la concezione; formale, storica, estetico-filosofica, politica, psicologica e sociologica, secondo la quale si è cercato di interpretarla negli ultimi secoli, sembra valere solo il merchandising che l’ha ridotta a un’entità commercializzabile nei termini della speculazione finanziaria.

30 gennaio 2025

I talk show e il fallimento della dialettica

A più di settant'anni dall'inizio del suo dominio quasi incontrastato come mezzo di diffusione di notizie ed intrattenimento, ci si può permettere di tirare alcune somme sul ruolo odierno del talk show nel dibattito pubblico.

Oggi questo format è ancora abbondantemente in auge, come dimostrato dalla ricca offerta e da centinaia di migliaia di ascolti ogni sera, ma questo dato non può che far riflettere su diversi aspetti legati allo stato di salute dell'informazione italiana.
Sì perché oggi, non appena ci si sintonizza su un qualsiasi talk generalista in prima serata, ciò in cui ci si imbatte è un bizzarro coacervo di ospiti, applausi a gettone e commentatori invitati a dibattere di una miriade di argomenti complessi, disarticolati e condensati in pochi minuti, senza soluzione di continuità; si è catapultati in un salotto televisivo nel quale il lasso di tempo per ogni intervento è talvolta di appena una ventina di secondi, prima che il conduttore tolga la parola all'opinionista di turno, rendendo il tutto assai caotico.

26 gennaio 2025

Quando si afferma scientificamente che 2 + 2 = 5


In filosofia, nella religione, nell'etica o nella politica, poteva anche accadere che due più due facesse cinque, ma quando si trattava di progettare un fucile o un aeroplano, due più due doveva fare quattro.
1984, George Orwell

La narrazione ufficiale dei fatti tende, negli ultimi anni, a propinare opinioni e idee che cozzano palesemente con il riscontro oggettivo. Sui vari aspetti del quotidiano i media indirizzano le opinioni verso una direzione o un'ideologia, spesso indotta da personalità autorevoli, che finiscono con l'essere smentite dai fatti. Ma a perderci non sono solo i soggetti che ne hanno hanno sostenuto quelle posizioni, come i giornalisti, negli ultimi tempi anche certa scienza ne è uscita delegittimata.